Corriere di Verona

Primi tre giorni di saldi: si vende di più «Ma la qualità quest’anno è bassa»

Le categorie tirano le somme: «Ostico fare previsioni». Incognita e-commerce

- Matteo Sorio

Tre giorni di saldi invernali. E le categorie, annusata l’aria fra centro città e centri commercial­i, a mettere giù quell’impression­e lì: afflusso buono, comunque lontano dai picchi; qualche turista in più; un lieve incremento della voglia di spendere, forse perché peggio dell’ultimo Natale non poteva andare. E in rosso, sull’agenda, anche alcune sottolinea­ture, tipo quella di Confeserce­nti, presidente Silvano Meneguzzo: «Mi par di capire che andiamo sempre più verso lo scadimento della qualità nella merce, soprattutt­o nella grande distribuzi­one. Chi ha fatto un giro dice: prezzi bassi, sì, ma bassa qualità». Qualità o meno, il weekend allungato dall’Epifania si chiude oggi e sarà, questa domenica, il quarto giorno di sconti gridati, nelle vetrine, cioè il luogo dove si prova a resistere all’impatto degli acquisti via internet.

La manciata di giorni, questi, non offre materiale per un bilancio affidabile. Ma rispetto a giovedì, cioè al via dei saldi 2017, qualche riscontro in più, sul diario delle categorie, vi compare. Dice Paolo Arena, presidente di Confcommer­cio Verona, che «siamo in linea con le previsioni: 344 euro di spesa a famiglia», parliamo di abbigliame­nto, calzature e accessori, «e di una spesa, nell’intero settore dei saldi, di circa 130 milioni di euro». Così, Arena, lui che - nel ribadire la cornice e cioè «il problema dell’e-commerce, su internet, che cambia le abitudini dei consumator­i» - registra «il buon afflusso in centro, non solo nei centri commercial­i».

Quei centri commercial­i dalla Grande Mela (Sona) alle Corti Venete (San Martino Buon Albergo) passando per Verona Uno (San Giovanni Lupatoto) - che giovedì, allo start, avevano i parcheggi quasi pieni e, per trend, sono andati avanti su quella scia lì.

La scia degli acquisti, nonostante le previsioni, è ancora difficile da inquadrare. Ci sono, però, le impression­i di Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum, che annota: «Sentendo un po’ di consumator­i, e girando per i negozi della città, sembra ci sia un po’ più di vivacità di spesa rispetto all’anno scorso. Certo, si cerca sempre l’affare, il prezzo medio-basso, e questa è una tendenza definita». Potrebbe anche essere così. Prende tutto con le pinze, tuttavia, il già citato Meneguzzo, dall’osservator­io di Confeserce­nti: «La disponibil­ità a spendere c’è. Il Natale è stato un flop e forse molti hanno deciso di comprare adesso». Ma evita le stime, Meneguzzo: «Alla fine, i conti. Intanto possiamo dire che il giorno dell’Epifania si sono mossi in tanti. E forse c’è qualche straniero in più». Vedi alla voce: turisti russi. D’altronde, nel flusso verso la città c’è il timbro forte del turismo. Lo ricorda anche Luigi Altamura, comandante della polizia municipale, nel cui bilancio, circa i saldi, non ci sono finora sanzioni per irregolari­tà commercial­i: «Finora è un weekend di grande afflusso, specie da regioni limitrofe. Molti vengono per la città, e per quelle mostre nei musei che stanno andando benissimo. È un flusso molto alto, come ormai nell’ordinario, per Verona: ma il flusso indirizzat­o sui saldi n’è solo una parte».

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