Cannabis al centro di riabilitazione
Già due pazienti in carico al Bernstein. «Abbiamo costruito un team con medico e ricercatore»
Arrivata nelle farmacie a inizio anno, anche in quelle di Verona e provincia, la marijuana medicinale - naturalmente sotto stretta prescrizione medica - verrà consegnata ai pazienti anche al centro Bernstein.
La cannabis terapeutica? La trovi al centro sportivo. Centro medico-riabilitativo, per l’esattezza.
Arrivata nelle farmacie a inizio anno, anche in quelle di Verona e provincia, la marijuana medicinale - naturalmente sotto stretta prescrizione medica - verrà consegnata ai pazienti anche al centro Bernstein.
È quello, sito in lungadige Attiraglio, di proprietà di Giorgio Pasetto, dottore in scienze motorie e consigliere comunale della lista Tosi. Chi lo conosce, forse non si stupirà più di tanto della notizia: da attivista radicale da diverse decadi, Pasetto si è sempre speso a favore della liberalizzazione delle droghe leggere, recentemente anche attraverso la raccolta firme per la legge poi approvata (parzialmente) dal governo Renzi. Il servizio che il Bernstein ha deciso di mettere a disposizione, però, è unico in Veneto, e rarissimo a livello nazionale.
Il centro di scienze motorie, infatti, ha messo in piedi un team che segue questo tipo di terapia in tutto e per tutto, composto, oltre che dallo stesso Pasetto, dal medico Michelangelo Merrino e dal ricercatore del Foro Italico Andrea Brunelli. «Quello che facciamo è aiutare il paziente, attualmente ne abbiamo in carico due, a seguire correttamente la terapia - spiega Pasetto - integrandola con l’esercizio fisico. Se è vero che ora la cannabis terapeutica è legale, è altrettanto vero che sono pochi i medici che si sono aggiornati su questo tipo di medicinale».
Ciò significa, di conseguenza, che in pochi - almeno per il momento - si fidano a prescriverla. «C’è indubbiamente un po’ di paura - nota Pasetto -. Viceversa noi possiamo contare sull’aiuto di un medico appositamente formato e che conosce bene gli effetti dei principi attivi, il Thc e il Cbd e che può aiutare le persone a conoscerne gli effetti, rispettando le raccomandazioni per una corretta assunzione».
Assunzione che, per quanto riguarda la cannabis terapeutica, avviene prevalentemente attraverso l’assunzione di olio sulla punta della lingua, o anche per via alimentare, con delle tisane: insomma, modalità un po’ diverse dalle più comuni pastiglie.Il Bernstein ha un altro punto di orgoglio: quello di «procurarsi» cannabis italiana, facendola arrivare direttamente dall’istituto chimico militare di Firenze (l’unico ente, allo stato attuale, autorizzato a produrla) tramite una farmacia di Grosseto, diretta dal dottor Edoardo Alfinito. «Naturalmente - assicura Pasetto - la consegna avviene solo quando c’è una ricetta, il che previene abusi. Quella italiana è di qualità superiore purtroppo la disponibilità è limitata e dopo alcuni acquisti iniziali, abbiamo dovuto ricorrere a quella olandese. È un peccato che, allo stato attuale non ci siano altri produttori, peraltro in Veneto un centro, sempre sotto controllo dell’esercito, a Rovigo, aveva ottenuto buoni risultati: se ci fosse una liberalizzazione anche da questo punto di vista, in Italia si potrebbero dare lavoro a diecimila persone, per un giro di affari di 1,4 miliardi».Infine c’è l’aspetto dell’esercizio fisico.
«Molte delle patologie per cui è prevista la terapia - conclude Pasetto - necessitano anche di riabilitazione. Non solo, la cannabis ha più effetto se associata all’attività fisica. Il nostro corpo, infatti, produce sotto sforzo delle sostanze simili ai cannabinoidi».Anche alcune farmacie venete (il primo caso riguarda una di Vicenza) si sono attrezzate per ricevere la marijuana «italiana». In quelle di Verona, per il momento, è in vendita cannabis sativa proveniente dai Paesi Bassi.
Impegno La struttura è di Giorgio Pasetto, consigliere comunale