Corriere di Verona

Alla mensa dei poveri si siedono i rotariani

- D. O.

Il menu ha previsto, nell’ordine: un minestrone, un secondo frugale con un po’ di carne e contorno, un po’ di pane, frutta. È quello che mangiano ogni giorno i senzatetto che vengono accolti dalla mensa dei frati di San Bernardino: in questo periodo di freddo intenso sono in circa 120.

Ieri ha cenato in questo modo un’ottantina di membri dei Rotary di Verona. Un modo per suggellare un patto iniziato a settembre. Ogni giorno, dieci club della provincia, con il contributo del distretto che riunisce Veneto occidental­e e Trentino, contribuis­cono per otto pasti completi. Uno sforzo economico pari a 15mila euro per tutto l’anno, parte dei quali vengono usati anche per le spese di sostentame­nto della mensa, come ad esempio il riscaldame­nto. La cena è avvenuta ieri, nella mensa dei poveri adiacente al convento, non lontano da San Zeno. A tavola, membri dei club di Verona Sud «Michele Sanmicheli» (quello che ha avuto l’idea) Verona Nord, Est,Verona Internatio­nal, Verona centro, Soave, Scaligero, Villafranc­a, Peschiera e Legnago. Arrivato in serata, dopo i suoi impegni politici, anche il sindaco Flavio Tosi.

«È una serata all’insegna della condivisio­ne - commenta Giorgio Chierego, presidente del club di Verona Sud quello che abbiamo destinato a San Bernardino è il nostro primo “service” in questa realtà e speriamo di aiutare le persone che hanno maggiormen­te bisogno. I nostri soci, va ricordato, non si limitano a donare soldi, ma fanno anche a turno le pulizia di tavoli e ambiente. Il primo giorno in cui abbiamo iniziato qui c’erano due primari ospedalier­i». Ad accogliere i rotariani, il superiore del convento, padre Saverio Biasi («Ma nonostante il cognome - dice - sono di origine trentina, non veronese»). «Questa mensa va avanti con gli aiuti - racconta - quelli degli uomini, e quelli della Provvidenz­a. Facciamo moltissimo, anche con le donazioni alimentari che ci arrivano da diverse realtà e da cittadini generosi. Per questo non c’è mai un menu fisso, a volte dobbiamo improvvisa­re. Ma badiamo sempre che sia equilibrat­o». Oltre alle donazioni, il Rotary prepara dagli 80 ai 100 sacchetti «take-away» al giorno per chi preferisce non sedersi alle tavolate della mensa, ma consumare il cibo in riservatez­za. La mensa di San Bernardino, inoltre, non offre solo cibo, ma anche docce a molte persone che si trovano nella condizione di essere senza fissa dimora.

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Serata di solidariet­à I membri del Rotary consegnano simbolicam­ente i 15 mila euro di donazione «Ma ci impegniamo anche materialme­nte»

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