«Noi, cresciuti grazie alle sconfitte Ma nel ritorno voglio più cattiveria»
Hellas, Pecchia fissa gli obiettivi: «Ora recuperiamo gli infortunati»
Da ex centrocampista di corsa e sostanza, abile nell’interdizione, Fabio Pecchia alza lo sbarramento sui tormentoni tipici del periodo: «Il mercato? Venerdì (domani, nda) ne parlerà il direttore sportivo, Filippo Fusco». Il Verona si è ritrovato a Peschiera del Garda martedì pomeriggio.
Da ieri, e per tre giorni di fila, svolgerà doppie sedute quotidiane per intensificare la preparazione in vista del via al girone di ritorno. Il 21 gennaio l’Hellas – che sabato pomeriggio, alle 14.30, affronterà un test allo stadio Euganeo con il Padova – sarà a Latina. Pecchia non ha nella propria indole l’abitudine a entrare in settori che esulino dai compiti che gli sono affidati. Quelli dell’allenatore, cosa che con il Verona, nel girone d’andata, ha saputo fare con esiti più che soddisfacenti.
Gialloblù campioni d’inverno con 41 punti, una mezza camionata di gol (40) e ampi momenti di gioco brillantissimo. Non fosse stato per la fase oscura, durata a cavallo tra novembre e dicembre, in cui l’Hellas ha avuto un cedimento evidente e severo nei risultati, la B avrebbe avuto, alla sosta di gennaio, un padrone ancora più poderoso: «Ma la nostra crescita ha dovuto passare anche per sconfitte come quelle che abbiamo subito con il Novara, con il Cittadella e, in Coppa
Italia, con il Bologna. Abbiamo pagato pesantemente dei cali di tensione. E non parlo di una questione di natura fisica, bensì psicologica».
Sono i numeri, a testimoniare la bontà del lavoro compiuto da Pecchia e lo spessore della marcia del Verona. Ma sono sempre i numeri a dire, anche, che l’Hellas avrebbe potuto essere persino più in alto. Tant’è che il tecnico gialloblù esprime un desiderio per il 2017 appena iniziato che è pure un manifesto programmatico: «Nel ritorno servirà
essere più maturi nella gestione della gara. Avere una maggiore concretezza. È vero che la strada che abbiamo intrapreso è basata su un certo tipo di atteggiamento, fatto per convincere sempre la gente. Ma talvolta giocare “sporco” serve: abbiamo dimostrato di saperlo fare».
Maturità e concretezza: nel pentolone del nuovo anno mette questi ingredienti, Pecchia, per lanciare il Verona nella volata in ventuno tappe per la promozione. La ricetta, tuttavia, passa per quel mercato che è, dunque, argomento tabù per l’allenatore: «Dura troppo, intanto: è lungo un mese. Quel che mi aspetto è il recupero degli infortunati». Messaggio scolpito nella filosofia del club: l’organico è a posto così (o quasi: Fusco cerca un esterno difensivo), basta che rientri chi, finora, non c’è stato per diversi guai fisici. Ma a Latina, allo stato delle cose, l’unico a esserci, con ogni probabilità, sarà Antonio Caracciolo: «Cherubin e Albertazzi li valuteremo sul piano della condizione. Ma conto di riaverli a disposizione per febbraio», puntualizza Pecchia.
Entro la fine della settimana Enzo Maresca risolverà il contratto che lo lega al Verona fino al 30 giugno. A quel punto l’Hellas si muoverà per sostituirlo, aggiungendo un tassello in mediana. La nuova pista porta a Nicolò Fazzi, ora al Crotone e già vicino al Perugia, ma con il Verona che ci sta pensando. E se per Simoneandrea Ganz c’è la fila (all’elenco dei pretendenti si sono aggiunti Entella e Avellino) Pecchia ripete: «Lui e Pazzini insieme? Non sono rigido e non escludo che si possa fare».
Una volta di più, quindi, il concetto viene ribadito: «Ganzino» non se ne andrà. L’Hellas, per andare in Serie A, ha bisogno, prima di comprare, di non vendere.