Multiutility, le nozze venete
Aim-Agsm, accordo per la creazione di un polo da oltre un miliardo di ricavi
Un polo multiutility del Veneto occidentale, da oltre un miliardo di fatturato. Firmato ieri a Vicenza dai sindaci Variati e Tosi un «memorandum d’intesa» che punta alla fusione fra Agsm e Aim nel 2017. Ma i due consigli comunali dovranno ratificare l’accordo entro marzo. La Lega attacca Tosi: «Non ha la maggioranza, si astenga da decisioni così importanti».
Al momento è un «memorandum d’intesa» che punta alla fusione fra Agsm e Aim già nel 2017. L’obiettivo a breve è però ratificare la volontà dei due soci - cioè i due Comuni capoluogo di Verona e Vicenza - entro la fine di marzo, con l’approvazione del progetto nei rispettivi consigli comunali. E dunque delineare il futuro delle due multiutility in meno di tre mesi. È questo l’orizzonte temporale fissato per la fusione fra le società multiservizi del Veneto occidentale.
Un’operazione che rappresenterebbe la prima (vera) grande aggregazione di società partecipate da enti pubblici nel Veneto degli ultimi anni, capace di generare una società del valore di oltre il miliardo di euro di fatturato, fra le prime 6 realtà del panorama nazionale. Non a caso il sindaco di Vicenza, Achille Variati, dal suo Comune - dove ieri si è annunciato il piano per arrivare alla fusione in presenza dei vertici di Aim e Agsm - ha parlato di «un grande polo multiservizi del Veneto occidentale». Il condizionale, però, è d’obbligo in questi casi ed è l’esperienza a suggerirlo: una lettera d’intenti era già stata firmata lo scorso anno fra Agsm e la trentina Dolomiti energia, ma a novembre il piano naufragò. Prima ancora - e in un altro campo - c’era stata l’ipotesi di matrimonio fra Fiera di Verona e Fiera di Vicenza, finita poi con la rottura del dialogo e con la società berica unitasi alla collega di Rimini (ma sul punto ieri il sindaco Variati ha riaperto la porta affermando che «si tornerà a parlare con la Fiera di Verona»).
Dunque sarà il tempo a sancire l’esito degli annunci di ieri. Al momento, i sindaci di Vicenza e Verona hanno siglato un accordo che prevede una serie di passi per arrivare all’aggregazione delle due intere società municipalizzate dell’ambiente e dell’energia (gas ed energia elettrica), mentre il ramo trasporti resterà fuori. Il piano prevede la nascita di un’unica nuova società forte di circa 2200 dipendenti, con oltre mezzo milione di utenti nei vari settori di competenza e un fatturato di oltre 1 miliardo di euro. «Manterremo le sedi e l’identità delle due aziende sottolinea il sindaco di Verona, Flavio Tosi - e dunque il nome potrà essere l’unione delle due sigle attuali, ma lo definiremo in futuro».
L’iter è già iniziato e da alcune settimane i tecnici sono al lavoro con analisti e consulenti per definire valori industriali, economici, finanziari e legali delle rispettive aziende. Ma la tempistica è fondamentale, specie per Verona, alle prese con la tornata elettorale in primavera. Per questo il memorandum prevede l’approvazione dell’operazione nei rispettivi consigli comunali già entro la fine di marzo. In quell’occasione arriverà l’esito delle valutazioni tecniche delle due società «che - osserva Variati - definiranno la fattibilità o meno dell’operazione e i vari pesi delle società nella gestione futura». Nei numeri, Agsm è fra le due la realtà maggiore e dunque avrà la partecipazione di controllo. La governance sarà uno dei punti chiave e su questo un pre-accordo c’è già: «Non ci sarà alcun paròn commenta Variati - perché abbiamo stretto un patto per il quale le operazioni strategiche della nuova società, quelle più importanti, dovranno essere approvate a maggioranza qualificata e dunque essere condivise». Nei piani di Vicenza e Verona, inoltre, la nuova società sarà un punto di partenza per poi definire aggregazioni anche con altre realtà (come per esempio Etra e Ava in territorio vicentino), ma anche per guardare ad altri settori, fra cui i trasporti. In quest’ottica Agsm ha annunciato di prepararsi a partecipare al bando per l’acquisto delle quote della Provincia di Atv, portando in capo al Comune dunque il controllo della società di trasporti.
Tosi
Il nome potrà essere l’unione delle due sigle attuali, le identità aziendali saranno mantenute Variati
Nessun paròn, le scelte strategiche saranno condivise Fiera? Torneremo a parlarne