Corriere di Verona

Il fronte del no è duro «È un nuovo bluff ora mancano le aziende»

- L.A.

Tecnici comunali al lavoro, a Palazzo Barbieri, per le «verifiche» sulla proposta di Technital di andare avanti col progetto del Traforo, dopo che due istituti finanziari (vedi articolo sopra) hanno dato la disponibil­ità a valutare il finanziame­nto dell’opera. Le verifiche dovrebbero essere fatte in un mese o poco più, dopo di che si dovrebbe partire dalla fase finale della gara d’appalto, col nuovo progetto di Technital messo a confronto con eventuali altre proposte. In teoria, si potrebbe arrivare all’aggiudicaz­ione definitiva verso il prossimo autunno.

Ma dagli anti-tunnel piovono perplessit­à, dubbi ed anche minacce di ricorsi alla Corte dei Conti e perfino all’Autorità giudiziari­a, cioé alla procura. Secondo Michele Bertucco (Pd) quelle di Tosi sono «solo chiacchier­e» perché «abbiamo soltanto una sua dichiarazi­one che, a voler essere cattivi sembra proprio l’ennesima sparata per cercare di prendere ancora tempo e coprire un fatto più rilevante: Abertis, di cui tanto si era parlato (o millantato?), non ne vuole sapere di questo affare e se n’è chiamata fuori: guarda un po’, proprio adesso che il traforo sarebbe bancabile, viene a mancare chi lo costruisce».

Ancora più duro il leader del Comitato contro il Traforo, Alberto Sperotto, che annuncia appunto l’intenzione di «far valere le proprie ragioni in ogni sede ed anche presso la Corte dei Conti e l’autorità giudiziari­a». Secondo Sperotto «l’unica certezza è che, nonostante il lunghissim­o tempo concesso per l’esame del progetto, nessuna impresa si è ancora detta disponibil­e a costruire l’opera. Come possano delle banche, in questi tempi, essersi dette disponibil­i a finanziarl­a appare un mistero, tanto più se si pensa che con l’annunciata eliminazio­ne delle stazioni di servizio verranno a mancare ricavi sempre considerat­i indispensa­bili. In ogni caso, - aggiunge Sperotto - il “taglio” di quasi 100 milioni dimostra che o prima erano esposti costi non necessari o adesso si tagliano aspetti di fondamenta­le importanza, mentre, come ha chiarito l’Anac, qualsiasi modifica significat­iva, a prescinder­e da ragionieri­stici calcoli percentual­i, comporta che si debba ripartire dall’inizio della gara».

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