Arsenale, edifici da sgomberare entro quattro mesi
Delibera di giunta, devono andarsene Teatro Laboratorio, Fondazione Aida e Associazione Giochi antichi
Entro il prossimo mese di maggio tutti gli edifici dell’ex Arsenale siano liberi e sgombri, salvo la Palazzina Comando che ospiterà provvisoriamente le collezioni del Museo di Storia Naturale e i depositi del Museo di Castelvecchio. A traslocare dovranno essere anche la Fondazione Aida, il citato Teatro Laboratorio e l’Associazione Giochi antichi. Lo prevede la delibera della giunta che ha dato il via libera al project financing.
Tra le delibere importanti da approvare prima che venga sciolto il consiglio comunale di Verona, la più rilevante è probabilmente quella per il restauro dell’Arsenale. Su cui, non a caso, si sta svolgendo una durissima battaglia, con ricorsi all’Anac (vedi articolo sotto) e tattiche politiche, rese ancora più esasperate dal fatto che una vera maggioranza, a Palazzo Barbieri, forse esiste ancora ma forse no. La giunta comunale ha approvato nell’ultima seduta prima di Natale (22 dicembre) la delibera che dà il via alla gara d’appalto sul project financing di Italiana Costruzioni, a patto che ci siano 4 condizioni: il sì del consiglio comunale, la bonifica del terreno, il via libera della Direzione regionale per i beni paesaggistici e il parere favorevole dell’Anac di Raffaele Cantone.
La gara terrà conto di possibili ribassi del contributo pubblico, del calo della durata della concessione e di altre cose, tra cui l’offerta di un ribasso d’affitto al Teatro Laboratorio e la qualità delle futura scuola per l’infanzia prevista nell’area. Detto tra parentesi, e come abbiamo già scritto, la delibera esclude che l’inquinamento nella falda acquifera della zona sia da imputare ai precedenti usi dell’Arsenale, e si sta decidendo se addebitarlo al complesso residenziale Città di Verona o al nuovo parcheggio.
Tornando al project, la delibera prevede che entro il prossimo mese di maggio tutti gli edifici dell’ex Arsenale siano liberi e sgombri, salvo la Palazzina Comando che ospiterà provvisoriamente le collezioni del Museo di Storia Naturale e i depositi del Museo di Castelvecchio.
A traslocare dovranno essere anche la Fondazione Aida, il citato Teatro Laboratorio e l’Associazione Giochi antichi.
Dopo di che, bisognerà approvare sia la variante urbanistica necessaria, sia lo stanziamento del contributo pubblico all’interno del bilancio di previsione 2017 (quello già bocciato da 8 Circoscrizioni su 8). Riuscirà il consiglio comunale a votare in tempo entrambe le cose? Domanda delicata, visto che, dopo la defezioni dei seguaci di Stefano Casali, la maggioranza è risicatissima, mentre potrebbe ripetersi l’ostruzionismo ad oltranza che sta bloccando da settimane il consiglio sulla Variante urbanistica 23. Di qui la ricerca di tattiche per venirne fuori. A partire dalla cosiddetta «tagliola» (già usata tra mille polemiche prima di Natale) per limitare i tempi di discussione. Per farlo, è però necessario che una delibera sia legata ad un termine di legge. Il bilancio di previsione lo è (va approvato entro il 31 marzo, per legge). E su questa ipotesi, Michele Bertucco (Pd) mette subito le mani avanti, e dà già un’idea di quanto duro sarà comunque lo scontro. «L’amministrazione – spiega il consigliere - sta studiando un qualche tipo di tagliola, e l’ipotesi più probabile è che la variazione di bilancio e la variante urbanistica vengano impacchettate con la discussione del bilancio preventivo 2017 obbligando così il consiglio a votare entro e non oltre il 31 marzo, mentre sarebbero allo studio altri stratagemmi che potrebbero far scattare la tagliola già al 31 gennaio». Ma è lo stesso Bertucco ad avvertire che «tenendo conto che alla maggioranza riesce sempre più difficile anche solo mantenere il numero legale in aula, è da vedere se la spunteranno».
Nel merito della vicenda, Bertucco sottolinea poi che nella delibera di giunta «si dispone, entro maggio 2017, lo ‘sgombero anche forzoso qualora necessario’ delle associazioni (Associazione Giochi Antichi, Fondazione Aida e Teatro Laboratorio), precisando che il Comune non sarà tenuto all’individuazione di spazi alternativi adeguati, visto che ritornerà soltanto il Teatro Laboratorio, mentre la delibera funziona anche da pre-informativa rispetto ai contenuti del bando».
Un’accelerazione su tutti i fronti, insomma. E solo nelle prossime settimane scopriremo se porterà la vicenda al traguardo finale o se provocherà invece un’ultima, fatale sbandata.