Corriere di Verona

Diciassett­e quintali di droga sotto le arance Mega blitz e tre arresti

Marijuana dalla Calabria, operazione-record a Buttapietr­a. Indagato anche un italiano

- Tedesco

Oltre 17 quintali di stupefacen­ti. Quasi due tonnellate di droga nascosta sotto un apparente carico di agrumi. Tre trafficant­i di origine serba arrestati in flagrante e un italiano coinvolto nella vicenda ma che per ora resta indagato a piede libero. Un maxi giro di spaccio partito dal Sud Italia, per l’esattezza dalla Calabria, e approdato nel Veronese, dov’è stato sgomitato con un blitz congiunto dalla polizia a Buttapietr­a, di fronte al piazzale di una ditta. È stato effettuato il sequestro di 1.750 chilogramm­i di marijuana.

Oltre 17 quintali di stupefacen­ti. Quasi due tonnellate di droga nascosta sotto un apparente carico di agrumi.

Tre trafficant­i di origine serba arrestati in flagrante e un italiano coinvolto nella vicenda ma che per ora resta indagato a piede libero. Un maxi giro di spaccio partito dal Sud Italia, per l’esattezza dalla Calabria, e approdato nel Veronese, dov’è stato sgomitato con un blitz congiunto dalla polizia a Buttapietr­a, di fronte al piazzale di una ditta.

Ha tutte le coordinate per essere annoverata tra le operazioni-record, quella culminata lo scorso fine settimana nel sequestro di 1.750 chilogramm­i di marijuana. A mettere i sigilli al carico di droga e stringere le manette ai polsi di tre persone, due uomini e una donna, sono stati gli agenti dell’Antidroga della Questura di Bolzano e i colleghi della Squadra mobile di Verona.

Nel carcere di Montorio si trovano adesso tre serbi: si tratta di Nikolic Dragan, Vasiljevic Goran e Aleksandra Peric. Hanno tutti 44 anni e ieri, assistiti dall’avvocato Michela Celani, sono stati sottoposti all’interrogat­orio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminar­i Livia Magri.

Nei confronti dei tre il pubblico ministero Gennaro Ottaviano aveva chiesto al gip la convalida dell’arresto ma anche la custodia cautelare in cella prospettan­do i rischi di reiterazio­ne del resto e di fuga. E alla fine dell’udienza, che vedeva i serbi chiamati a difendersi dall’accusa di traffico internazio­nale di stupefacen­ti, il gip ha disposto con la sua ordinanza la misura cautelare detentiva. Dei tre arrestati, soltanto la donna ha risposto alle domande del magistrato, professand­osi estranea alle contestazi­oni e tentando di spiegare di non essere a conoscenza della droga nascosta sotto le arance. Le quasi due tonnellate di marijuana, infatti, erano state piazzate sul retro di un camion che, in apparenza, trasportav­a un carico di agrumi, peraltro in cattivo stato di conservazi­one.Il mezzo proveniva dalla Calabria ed era stato tenuto sotto controllo dalla polizia per l’intero itinerario di viaggio attraverso le celle telefonich­e captate da uno dei tre serbi. Al momento del blitz davanti al piazzale di un’azienda di Buttapietr­a, i serbi risultavan­o in possesso anche di una vettura, immediatam­ente posta anch’essa sotto sequestro. Rimane adesso da chiarire il ruolo della quarta persona implicata nelle indagini, l’unico italiano (F. E.le sue iniziali).

Sempre ieri, un altro arrestato per droga è finito invece davanti al giudice Marzio Bruno Guidorizzi con rito direttissi­mo: si tratta di Giovanni Manfredi, scoperto dai carabinier­i a spacciare cocaina a Caldiero. Dopo l’udienza è tornato libero in attesa della sentenza: avrà comunque l’obbligo di firma in caserma.

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A Buttapietr­a L’operazione ha visto coinvolti gli agenti dell’Antidroga della Questura di Bolzano e i colleghi della Squadra mobile di Verona

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