Calzedonia e Tezenis, la grande riscossa
La brutta partenza, il cambio in panchina. E ora Calzedonia e Tezenis incantano i tifosi
Segnatevi queste due date. La prima: 14 dicembre 2016, Agsm Forum. La Calzedonia Verona perde per 3-0 il turno eliminatorio nella Coppa Italia di volley con Sora. Dopo la partita, Andrea Giani, il coach che soltanto pochi mesi prima ha condotto i gialloblù alla conquista della Challenge Cup e a due punti dalla qualificazione alla semifinale-scudetto, rassegna le dimissioni. La seconda, il 6 gennaio scorso, Pala Maggetti di Roseto degli Abruzzi. La Tezenis Verona, nel campionato di A2 di pallacanestro, viene stritolata dagli Sharks, che vincono per 81-65. L’allenatore della Scaligera, Luca Dalmonte, subentrato il 24 novembre a Fabrizio Frates, esclama: «Ora siamo in pieno inverno. Il campo dice che dobbiamo soltanto pensare a salvarci».
Adesso compite l’esercizio di tirare la leva di un’immaginaria macchina del tempo e proiettatevi all’ultimo fine settimana. Fermatevi sugli spalti del palasport di Verona, fresco dell’installazione di un nuovo parquet, e gustatevi, sabato, il monologo della Tezenis con Imola: 87-65, quarto successo nelle ultime cinque partite archiviato con un’imponente espressione di superiorità. Il giorno dopo, accomodatevi nel catino dei 5400 spettatori del Forum e guardate la Calzedonia annientare i campioni d’Italia in carica dell’Azimut Modena con un 3-0 che è un dardo scagliato nel cielo della Superlega di pallavolo. Sesta vittoria di fila per Verona, un percorso netto firmato da Nikola Grbic, il coach che ha sostituito Giani e che spiega: «Ai miei giocatori ho detto soltanto di mettere in campo quanto hanno fatto in allenamento. Non siamo campioni perché abbiamo vinto 3-0, né saremmo stati l’ultima ruota del carro se avessimo, invece, perso per 3-0. C’è più fiducia, questo sì».
La Calzedonia ha consolidato il quinto posto in classifica, con 43 punti, e ora è a meno 2 da Modena, quarta. Stefano Magrini, presidente del club, tramite il proprio account Facebook si toglie il classico sassolino dalla scarpa scrivendo: «Gufi dove siete? Ora continuate a parlare del passato mi raccomando! Dove siete? Non vi fate più sentire? Ricordatevi che il lavoro paga. Il resto sono ciacole». Con Mitar Djuric, l’opposto che è stato un costoso investimento di mercato, stabilmente al livello d’eccellenza di cui è accreditato e che, fino all’arrivo di Grbic, non aveva mai toccato, con l’apporto decisivo di Luigi Randazzo, schiacciatore prelevato alla fine di novembre da Civitanova, e il ritorno agli standard migliori di Michele Baranowicz e Uros Kovacevic, la Calzedonia prepara la volata finale della regular season. Domani sera è di nuovo big match: Verona sfida in trasferta Trento, seconda forza del campionato.
Se l’Atene dello sport indoor gialloblù ride, non è da meno la Sparta del basket: «Dopo Roseto, nello spogliatoio, ci siamo parlati – il commento di Leonardo Totè, ala grande della Tezenis –. In quegli istanti abbiamo capito che avremmo dovuto cominciare a cambiare il corso della nostra stagione. Ci siamo uniti fino a far diventare questa squadra un giocatore unico. Però non dobbiamo rilassarci, né possiamo metterci a parlare di playoff. Conta solamente che si continui a crescere».
Di certo la classifica di Verona ha preso una curvatura allettante: ottavo posto a quota 20, alla pari con Piacenza, Jesi e Udine, in piena bagarre per i playoff. Percentuali di realizzazione in ascesa, difesa tosta (nei primi 30’, sabato, la Tezenis ha concesso soltanto 40 punti a Imola), una svolta passata per le vittorie da grande a Treviso e con la Fortitudo Bologna, per poi asfaltare Piacenza a domicilio, sommergendola con un eloquente più 20. Persa allo sprint la partita con Trieste, Verona ha suonato un melodioso spartito nell’ultimo turno e domenica tenterà di confermarsi in stato di grazia sul campo di Recanati. Piedi ancorati al parquet sia per la Tezenis che per la Calzedonia, ma il gialloblù più luminoso del momento, adesso, esce dall’Agsm Forum.
Magrini Gufi, non vi fate più sentire? Il lavoro paga, il resto sono chiacchiere
Doppia svolta
La Bluvolley dopo l’esonero di Giani; la Scaligera dopo il ko a Roseto. Adesso volano
Totè Dopo Roseto ci siamo uniti e la nostra stagione è cambiata