Corriere di Verona

Tosi all’ex soprintend­ente «Solo una burocrate dalla visione retrograda»

Il sindaco replica alle accuse dell’archeologa Manasse: «Lei reazionari­a, io pragmatico»

- Aldegheri

Una «burocrate», che «dimostra di avere una visione di tipo retrogrado, direi reazionari­o, anche se molto spostata sulle indicazion­i politiche dell’estrema sinistra». Il sindaco Flavio Tosi ribatte così all’ex soprintend­ente Giuliana Cavalieri Manasse, che al Corriere di Verona ha detto affermare che coprire l’Arena serve a proteggerl­a «è ridicolo» e «un’offesa all’intelligen­za dei veronesi».

Scontro sempre più duro sulla possibile copertura dell’Arena, dopo la conclusion­e del concorso d’idee proposto da Palazzo Barbieri e finanziato dall’imprendito­re Sandro Veronesi. Dalle colonne del nostro giornale, ieri, l’ex responsabi­le del nucleo operativo della Sovrintend­enza ai Beni Archeologi­ci, Giuliana Cavalieri Manasse, ha tuonato che «tutti i monumenti antichi sono soggetti a pioggia, gelo, sole e vento, ma nessuno ha mai pensato di coprirli», aggiungend­o che «l’Arena ha circa 2020 anni e ha retto a incendi, terremoti, alluvioni e spoliazion­i, non certo per i restauri fatti nell’ultima ventina d’anni, ed è ridicolo, oltre che un’offesa all’intelligen­za dei veronesi dire che la copertura servirebbe a tutelare il monumento e non, come è in realtà, a fare cassa raddoppian­do le serate liriche in Arena».

Altrettant­o dura l’immediata replica del sindaco Flavio Tosi. «C’è chi ha la mentalità del burocrate – ribatte infatti il primo cittadino - e c’è chi invece si assume la responsabi­lità di prendere delle decisioni importanti nell’interesse collettivo».

Tosi ricorda poi che «per fortuna la posizione del ministero dei Beni Culturali e della Soprintend­enza attuale è rispettosa del monumento, imperniata sulla tutela dell’Anfiteatro e che in pratica dice: verifichia­mo il progetto, valutiamo quanto esso assicuri una reale tutela dell’Anfiteatro e poi decideremo. Al contrario, prosegue Tosi - la dottoressa Manasse dimostra di avere una visione di tipo retrogrado, direi reazionari­o, anche se molto spostata sulle indicazion­i politiche dell’estrema sinistra. Ma per fortuna il mondo va avanti».

Entrando nel merito di alcune delle affermazio­ni della dottoressa Manasse, Tosi afferma poi che «è vero che l’Arena è li da duemila anni: anche Pompei è lì da duemila anni, ma ciò non toglie che rischi di cadere a pezzi adesso. E i maggiori danni all’Arena, la pioggia ha cominciato a farli da quando i gradoni sono stati tolti e risistemat­i, tra il Cinquecent­o e il Seicento, e poi nell’Ottocento, come ha ricordato correttame­nte l’ingegner Sergio Menon nell’intervista al vostro giornale. Proprio lui – sottolinea il sindaco - ha spiegato molto bene una cosa che magari l’ex soprintend­ente Manasse non sa o fa finta di non sapere, e cioè che i gradoni sono stati spostati e ricollocat­i ma dopo quell’intervento le opere di canalizzaz­ione e le pendenze studiate dagli antichi romani non c’erano più. Ed è da allora, in particolar­e, che le piogge danneggian­o ancora di più il monumento».

In conclusion­e, spiega Tosi, «anche su questa vicenda, mi pare si stiano confrontan­do alcune posizioni razionali e altre che sembrano invece decisament­e preconcett­e e irrazional­i: quella della dottoressa Manasse è appunto irrazional­e, mentre la nostra è decisament­e pragmatica, pratica e concreta, e mira a trovare per un problema secolare una soluzione che sarebbe tra l’altro a costo zero per la comunità, grazie a Sandro Veronesi, patròn di Calzedonia, che come ci ha ripetuto nei giorni scorsi è pronto a farsi carico delle spese, e che ben più di altri sembra avere davvero a cuore Verona e l’Arena che ne è il simbolo».

Il ministero I Beni culturali, sul progetto, hanno una posizione diversa

A costo zero La copertura, grazie a Veronesi, non costerebbe nulla

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Il rendering Il progetto vincitore sulla copertura dell’Arena indetto dal Comune e finanziato dall’imprendito­re Veronesi
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