Falso diplomatico denunciato con due complici
Bluff «diplomatico» a Vicenza: denunciati e perquisiti dalla Digos tre veronesi
Aveva cercato di ottenere un appuntamento con il presidente del tribunale di Vicenza, spacciandosi per ambasciatore della «International Commision of Diplomatic Relations Human Rights and Peace», ma era tutto un bluff: tre veronesi denunciati e perquisiti dalla Digos.
Biglietti da visita, ufficio con bandiere e targhe, tanto di scorta e auto con lampeggiante. Ma non c’era diplomatico. Solo una messinscena per la polizia che dopo indagini e perquisizioni ha denunciato tre veronesi. Principale attore protagonista Stefano Bampa, 32enne di San Giovanni Lupatoto, già con precedenti per reati contro il patrimonio. Nelle scorse settimane avrebbe cercato di ottenere un appuntamento con il presidente del tribunale di Vicenza Alberto Rizzo, spacciandosi per ambasciatore della «International Commision of Diplomatic Relations Human Rights and Peace» (uno degli incarichi che riporta anche nella sua pagina Facebook). Presentandosi con scorta e auto con lampeggiante. Ma era tutto un bluff, così come appurato dalle Digos di Vicenza e Verona che hanno denunciato Bampa e i suoi due «gorilla».
E che a San Giovanni Lupatoto, il 25 gennaio, hanno perquisito quella che era stata allestita come la sede diplomatica, sequestrando, tra gli altri, falsi tesserini, una pistola ad aria compressa, biglietti da visita e carta intestata dell’organizzazione internazionale. Organizzazione che esiste, ma che non ha sede in Italia come accertato anche attraverso l’ufficiale di collegamento. Smentito dalle verifiche che Bampa sia console generale per la missione italiana (e pure console del Ghana come si sarebbe presentato in altre occasioni): non ha alcun incarico per l’International Commision, non è accreditato. A finire nei guai pure i due che gli avrebbero fatto da scorta in qualità di capitano e luogotenente (non ben specificato a che corpo sarebbero appartenuti).
Si tratta di S.E. di 38 anni e F.G. di 32, ex guardia giurata, entrambi di Verona e incensurati. Sono stati tutti denunciati (e sottoposti a perquisizione domiciliare): rispondono di usurpazione di funzioni pubbliche e possesso di segni distintivi appartenenti alle forze di polizia (nello specifico il lampeggiante). All’ex guardia giurata verrà anche contestata l’omessa custodia di una pistola regolarmente detenuta, trovata dalla polizia a casa dell’amico 38enne. Perché Bamba insistesse tanto per ottenere un appuntamento dal presidente del tribunale di Vicenza (al punto da presentarsi anche di persona in sede, senza però riuscire ad ottenere un colloquio) è presto detto. Stando a quanto accertato dai poliziotti della Digos, in collaborazione con i colleghi della sezione di polizia giudiziaria del tribunale, il 32enne avrebbe tentato di accreditarsi per proporre ospitalità (nella sede consolare) e un servizio di scorta alle vittime di reati. E avrebbe tentato di fare lo stesso anche con altre istituzioni, anche fuori dal Veneto secondo quanto emerso. Insomma, voleva definire delle «convenzioni», non si sa però se dietro compenso e a che cifre.