L’Hellas sospira di sollievo: Pazzini out un solo turno
Dopo l’espulsione con il Benevento, il giudice non infierisce. Il bomber rientrerà per il match clou con la Spal
Pericolo (relativamente) scampato: l’Hellas non potrà contare su Giampaolo Pazzini «soltanto» nella partita di sabato ad Avellino. A metà pomeriggio la Lega B ha reso note le decisioni del giudice sportivo, l’avvocato Emilio Battaglia: l’attaccante del Verona è stato squalificato per un turno, e non per due giornate, com’era nei timori del club gialloblù.
La strampalata espulsione decretata venerdì nel corso della gara con il Benevento ai danni del Pazzo dal signor Abisso, arbitro dell’incontro, nella sequenza di effetti negativi prodotti – sia per il finale della partita del Bentegodi che per la successiva sanzione a carico del giocatore –, ha condotto, perlomeno, a evitare che la punizione fosse più severa. Un rischio che non era irrilevante, visto che a Pazzini, considerando la natura del provvedimento preso da Abisso, ossia il cartellino rosso diretto, avrebbe potuto venire addebitata la condotta violenta. Sul referto, però, il direttore di gara non ha, evidentemente, calcato la mano. Così la squalifica, riporta il dispositivo emesso, è stata determinata da «per essersi reso responsabile (Pazzini, ndr) di un fallo grave di giuoco».
Al danno, dunque, non si è aggiunta la beffa di dover fare a meno del centravanti, capocannoniere del campionato di Serie B con 17 reti, anche per la sfida clou in programma lunedì 20 febbraio a Verona con la Spal.
Resta invariato il problema della sostituzione del Pazzo per la trasferta di Avellino e non cambia nei contenuti la presa di posizione dell’Hellas riguardo ai torti arbitrali lamentati dai gialloblù soprattutto negli ultimi turni di campionato: prima del Benevento, il Latina. Ma se a botta calda era stata considerata anche l’eventualità di redigere un dossier per sottoporre agli organi preposti l’elenco degli errori contro il Verona, l’ipotesi è poi rientrata.
La squadra si proietta verso la gara del Partenio, stadio che è da sempre una trappola per l’Hellas, che fuori casa, con l’Avellino, ha spesso patito: due vittorie, due pareggi e nove sconfitte, il bilancio. Per chi vuole credere nella cabala, entrambi i successi del Verona sono arrivati in annate poi concluse con la promozione in A. Nel 1974-75, per 2-1. Nel 1995-96, per 1-0.
Per assecondare la tradizione e solleticare gli appetiti degli scaramantici, però, l’Hellas dovrà cambiare il disastroso andamento esterno che ha avuto dopo l’ultimo blitz: il 5 novembre il Verona si impose con un dilagante 4-1 sul campo dello Spezia, ma da lì in poi ha spento la luce. Suonata a Cittadella, battuta a Vicenza e a Latina, la formazione di Fabio Pecchia ha raccolto in due mesi, in trasferta, un solo punto su 12 disponibili. Solamente a Carpi non è caduta, impattando per 1-1, ottenuto in rimonta, con il rammarico per una prestazione di valore che avrebbe meritato miglior sorte. Ma è stata, quella, l’unica prova brillante dell’Hellas lontano dal Bentegodi in questo periodo. Il Verona in formato da viaggio ha totalizzato, nel campionato in corso, quattro vittorie, altrettante sconfitte e tre pareggi.
Per rompere il tabù Pecchia dovrà inventarsi una squadra in grado di sopperire all’assenza di Pazzini. La soluzione più quotata resta l’impiego di Juanito Gomez dal 1’ (Ganz è sempre fuori e il suo recupero non è imminente). Cappelluzzo e Luppi sono idee plausibili. Bessa spostato in avanti, per ora, una suggestione.