Corriere di Verona

«Sos magistrati precari, rischio paralisi»

Anche la procura di Verona si appella al ministro. Barbaglio: «Processi in pericolo»

- Tedesco

Sos toghe precarie all’ex Mastino. «Anche la procura di Verona rischia la paralisi senza magistrati onorari»: si unisce la voce del procurator­e reggente scaligero, Angela Barbaglio, al coro d’allarme dei colleghi dell’intera penisola. Spicca anche il suo nome, infatti, tra quelli della novantina di procurator­i di tutta Italia che hanno già firmato la lettera-appello rivolta sia al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che al vicepresid­ente del Csm, Giovanni Legnini.

S’infiamma la protesta tra le migliaia di «vittime» del caso Dieselgate. Automobili­sti che avevano acquistato un veicolo Volkswagen su cui, stando ai sospetti dell’accusa, sarebbe stato installato un software trucca-emissioni. Soltanto a Verona sono già state depositate oltre duemila denunce, ma ce ne sono tantissime in ballo anche nel resto d’Italia ed oltre confine. All’ex Mastino è tuttora aperta una mega inchiesta e il pm Marco Zenatelli attende che il gip fissi l’incidente probatorio.

Nel frattempo, però, le vittime stanno ricevendo la risposta «picche» alle richieste di risarcimen­to finora giunte dai proprietar­i delle vetture Volkswagen coinvolte. «In effetti, finora l’azienda sta negando qualsiasi rimborso - afferma Stefano Fanini, referente scaligero di Codacons -. Il nostro consiglio però è continuare a denunciare». Per il presidente di Adiconsum Verona Davide Cecchinato «non bisogna demordere, stanno negando i risarcimen­ti ma ci costituire­mo parte civile in aula ». Anche le «legittime istanze di rimborso finora inoltrate dall’ufficio legale dell’Adico, hanno ricevuto per ora una risposta negativa da parte dell’azienda e siamo spiazzati dalla posizione assunta dalla casa automobili­stica tedesca – conferma Carlo Garofolini, presidente veneto dell’associazio­ne –. Volkswagen, siccome ha sostituito il software, o in certi casi ne ha programmat­o la sostituzio­ne, ritiene di non avere altre incombenze. Invece crediamo che agli automobili­sti debba essere riconosciu­to anche un risarcimen­to per il danno subito dall’acquisto di una vettura con caratteris­tiche diverse da quelle prospettat­e. Adico comunque non intende fermarsi qui. E, dopo aver invitato la casa automobili­stica a un incontro senza ricevere per ora risposta, intende andare avanti perché siamo convinti di avere tutte le ragioni dalla nostra parte e non riteniamo giusto che una vicenda così grave si chiuda così, senza un risarcimen­to per chi ha subito comunque un danno». E monta la protesta.

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