Caravaggio a teatro raccontato da Sgarbi e mostra su Lovato
A Cerea, prima della serata, visita alla collezione di Lovato
Quella di domenica, per Cerea, sarà una giornata all’insegna dell’arte. Un evento nell’evento, un incontro tra due appuntamenti protagonisti della stessa location: l’Area Exp di Cerea.
Da un lato lo spettacolo di Vittorio Sgarbi dedicato a Caravaggio, dall’altro l’esposizione permanente «L’anima e il Volto», inaugurata dal sindaco Paolo Marconcini. Due momenti diversi e distinti, che per l’occasione sapranno intrecciarsi per regalare ai presenti una vera e propria esperienza artistica.
Per l’occasione, il biglietto di ingresso allo spettacolo di Sgarbi dedicato a Caravaggio darà la possibilità di visitare in anteprima, dalle 19 alle 21, la mostra «L’anima e il Volto», una preziosa collezione di più di 100 opere proveniente dalle calli veneziane portata a Cerea dallo scultore Guerrino Lovato. La collezione raccoglie i calchi più famosi della celebre Fonderia Munaretti, l’officina dello scultore Emanuele Munaretti, altrove indicato come «scultore Muner», molto attiva tra la fine dell’Ottocento e il 1945.
I visitatori avranno la possibilità di visitare l’esposizione accompagnati da una guida, che saprà raccontare le opere minuziosamente. Alle 21 avrà inizio lo spettacolo dedicato a Caravaggio: «Un artista doppiamente contemporaneo – spiega Sgarbi -: è contemporaneo perché c’è, perché viviamo contemporaneamente alle sue opere che continuano a vivere; ed è contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito tutti i significati e l’importanza della sua opera. Non sono stati il Settecento o l’Ottocento a capire Caravaggio, ma il nostro Novecento».
E ancora: «Caravaggio viene riscoperto in un’epoca fortemente improntata ai valori della realtà, del popolo, della lotta di classe - prosegue il critico -. Ogni secolo sceglie i propri artisti. E questo garantisce un’attualizzazione, un’interpretazione di artisti che non sono più del Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento ma appartengono al tempo che li capisce, che li interpreta, che li sente contemporanei. Tra questi, nessuno è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri stupori, alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio». La regia è affidata a Angelo Generali.