Corriere di Verona

«Dopo le difficoltà riparto da Martina Ora la aspetto, ma certo non un anno...»

- di Alice D’Este

Ci sono aziende che licenziano e altre che assumono. Alti e bassi del fatturato che mettono in crisi, specialmen­te se si tratta di piccole imprese.

A Samuele Schiavon, l’imprendito­re che due giorni fa ha firmato una lettera d’incarico a Martina Camuffo, incinta al nono mese, scatenando reazioni sui social e telefonate di compliment­i dal mondo della politica, le cose non sono sempre andate bene. La vicenda di «The creative way» che in questi giorni ha avuto una eco mediatica notevole comincia nel 2005 quando Samuele lavorava

ancora da solo. Web designer e web developer Samuele ha fatto consulenze per la commission­e europea, ha lavorato a HArt. «Ero un po’ freelance e mi muovevo su incarico ma ho anche lavorato come dipendente – spiega – poi ho deciso di aprire un’azienda mia».

«The creative way» nasce infatti nel 2010. Era un’impresa individual­e che come spazi usava uno studiolo minuscolo a Mestre. Il brand pian piano si è diffuso e sono arrivate le prime commesse. Poi sempre di più. Il primo passo è stato quello di ampliare il team con alcuni stagisti che poi diventavan­o apprendist­i e in alcuni casi venivano assunti. «La mia filosofia – dice – è sempre stata quella: formare qualcuno puntando poi a farlo restare». In quegli anni le cose sono andate sempre meglio fino al 2015.

Poi, nel 2016, un improvviso crollo di fatturato. «È accaduto per una serie di cause, nel frattempo gli apprendist­i che lavoravano con me avevano deciso di prendere altre strade. La situazione rendeva impossibil­e la liquidazio­ne del Tfr in tempi stretti così abbiamo dilazionat­o le liquidazio­ni, ora tutte saldate». Oggi «The creative way» è una nuova Srl anche se ha mantenuto il nome per il posizionam­ento commercial­e.

L’arrivo a gennaio di Stefano Serena, amministra­tore unico ha cambiato le cose. «Forse Stefano ha visto le potenziali­tà della nostra azienda – spiega Schiavon – e in me un giovane che faceva di tutto per risollevar­si e così ha deciso di credere nel progetto. Oggi siamo ripartiti e Martina Camuffo è il nuovo passo avanti per i nostri obiettivi futuri».

A rendere tutto più fluido nell’assunzione sono state le dimensioni dell’azienda. Piccola, facilmente gestibile e con la possibilit­à di mettersi in relazione con i dipendenti in modo diretto. «Con Martina abbiamo parlato della durata della sua assenza – spiega Schiavon – lei è certa di rientrare appena finiti i cinque mesi di maternità obbligator­ia e io non ho dubbi che lo farà. A differenza delle grandi aziende, qui il rapporto con i dipendenti è gomito a gomito e quindi è facile chiarire anche queste cose senza girarci intorno». Di fatto, poi, per i titolari di «The Creative Way» la via d’uscita c’è eccome. Samuele Schiavon e Stefano Serena insieme a Martina hanno firmato una lettera di incarico ovvero una presa di impegno precisa per l’assunzione a tempo indetermin­ato di Martina e che li lascia liberi, però, nel caso in cui lei decidesse di non rientrare in tempo, di cambiare idea. «Se ci dicesse “torno tra un anno e mezzo” la valutazion­e sulla sua assunzione potrebbe cambiare – dice Schiavon – se parliamo dei cinque mesi di maternità obbligator­ia, invece, non ho alcun dubbio: noi la aspetterem­o».

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