Gonzalo, l’addio nell’amore dell’ippopotamo di 70 anni
Gonzalo, ippopotamo di oltre 70 anni, secondo più longevo d’Europa, è morto al Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona). Lì aveva trovato l’amore con l’ippopotama Camilla. Con lei, anche recentemente, aveva fatto dieci cuccioli.
Si è rotolato nel fango per l’ultima volta dieci giorni fa. Ha passato tutta la giornata immerso nel laghetto artificiale, poi si è coricato a sera nella stalla riscaldata. La mattina dopo ha aperto gli occhi con fatica, solo qualche passo e si è accasciato. Il vecchio cuore ha smesso di battere. Una morte naturale per Gonzalo, ippopotamo di oltre 70 anni, vero record di longevità. Da sempre la sua casa era il Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona). Lì aveva trovato anche l’amore Gonzalo, con l’ippopotama Camilla. Lì erano nati i suoi cuccioli, dieci, l’ultimo, «Popo», solo cinque mesi fa. Gonzalo era già sofferente, il cuore faceva le bizze, muoversi era diventato difficile. Anche mangiare. Era dimagrito, arrivando a pesare un quintale. Ma in acqua dove la fatica scompare, Gonzalo ce l’aveva fatta a congiungersi per l’ultima volta con la sua Camilla. «Era un ottimo padre – fa notare Camillo Sandri, veterinario e direttore tecnico del Parco Natura Viva di Bussolengo - . E capobranco di indole. Mite di carattere, con una forte propensione per l’accudimento. Tanto che oltre alla sua famiglia vivevano con lui l’antilope Nyala e il rinoceronte Toby».
E quando il rinoceronte Toby perse la sua compagna Sugar (e si temeva si lasciasse andare), Gonzalo gli restò accanto e l’aiutò a superare la depressione. È il secondo ippopotamo più vecchio d’Europa. Al Parco Natura Viva di Bussolengo c’era fin da quando aprirono le porte al pubblico negli anni ’70. E oggi nei parchi zoologici di mezza Europa, vivono decine dei suoi figli.
«Da qualche settimana avevamo capito che era vicino alla fine – rivela Camillo Sandri - , anche se non si arriva mai veramente pronti. Negli ultimi mesi Gonzalo tendeva ad isolarsi. Solo di notte tornava dalla sua famiglia. Faceva fatica a muoversi, abbiamo cominciato ad offrirgli il cibo mettendolo nei punti che più facilmente poteva raggiungere, più volte al giorno. Quasi a imboccarlo. Sulla terraferma camminava con molta fatica, ma in acqua, l’ambiente ideale per un ippopotamo, riusciva ancora a trovarsi a proprio agio. E proprio in acqua ha concepito il suo ultimo figlio Popo, nato con grande sorpresa di tutti cinque mesi fa».
Il personale del parco ha trovato Gonzalo accasciato appena fuori dalla stalla dove passava la notte. Inutili i tentativi di rianimarlo. Dopo la morte è stato trasportato in camion all’Università di Padova, facoltà di Veterinaria, nella sede di Agripolis, per l’autopsia. Che ha confermato la morte per arresto cardiocircolatorio. Ora che Gonzalo non c’è più, gli equilibri in famiglia sono destinati a cambiare completamente. Njombe, suo figlio più grande, è arrivato alla maturità e tra poco dovrà lasciare il branco per raggiungere uno zoo Parco in Turchia, nell’ambito del programma europeo per la conservazione della specie. Mamma Camilla è anziana, quella di «Popo» è stata la sua ultima gravidanza. Al parco Natura Viva dovrà probabilmente arrivare un giovane maschio, per dare vita a un nuovo branco. «Gli ippopotami in natura non sono docili, anzi – spiega Camillo Sandri - . In Africa sono gli animali che causano più morti, hanno un morso letale. Invece Gonzalo era particolare proprio per il carattere mite».
Il grande ippopotamo buono ha fatto la storia del parco veronese, insieme ad altri «giganti» come le due scimpanzé Giudi e Sami e Toby il rinoceronte, tutti ormai anziani. E per oltre 40 anni Gonzalo ha dato l’opportunità a migliaia di bambini di conoscerlo. E di riflettere sul drammatico pericolo estinzione che gli ippopotami vivono in natura, a causa della crudeltà dell’uomo.
Il veterinario
Era un ottimo padre. Mite di carattere, con una forte propensione all’accudimento. Avevamo capito che era vicino alla fine