«Cara Giulietta»: gli amori e gli appelli dei tre vincitori
Si parte da un amore felice, quello del gentleman Andrew, per proseguire con quello tormentato della milanese Kemi e finire con l’ottimismo di chi cerca l’anima gemella, come il texano Gary: sono queste le tre lettere d’amore più belle del 2016
Si parte con un amore felice, quello di un uomo che ha trovato la «dolce metà» ideale dopo essere uscito da una relazione difficile; si continua con un amore tormentato, vissuto da una ragazza che si dice «incapace di amare e di essere amata» e si arriva all’ottimismo di un uomo che ha tanto amore da offrire, ma ancora nessuna persona pronta a ricambiarlo.
Sono Andrew, Kemi e Gary i vincitori del premio «Cara Giulietta», concorso che accoglie le lettere degli innamorati di tutto il mondo e che ogni anno sceglie i tre scritti più belli (informazioni su www.julietclub.com).
Alla premiazione di ieri, presentata da Marco Ongaro e Giovanna Tamassia, le lettere selezionate sono state lette dagli attori Ermanno Regattieri, Giulia Cailotto e Andrea De Manincor. Presenti alla cerimonia anche Giulio Tamassia (presidente del Club di Giulietta, che ha organizzato l’evento con la media partnership del Corriere del Veneto), la consigliera comunale Antonia Pavesi e il presidente di Agsm Fabio Venturi.
La prima lettera ascoltata dal pubblico presente alla Casa di Giulietta è stata quella dell’inglese Andrew Alden, il quale non è riuscito ad essere a Verona per ritirare il premio. Presente, invece, Kemi Adebayo, ventenne milanese che lavora in una palestra come insegnante di fitness e ginnastica artistica per bambini: «Vengo spesso a Verona e quando ho saputo che il Club di Giulietta risponde a lettere d’amo- re che arrivano da tutto il mondo, ho deciso di scrivere la mia. Ho parlato dell’amore per noi stessi, che secondo me è la base di tutto ed ero curiosa di conoscere la risposta di Giulietta, non sapevo neanche ci fosse un concorso con premia-
zioni». La ragazza, nata nel capoluogo lombardo da padre nigeriano e madre italiana, nella sua lettera si è chiesta se «esista il filo rosso che unisce le persone che non si conoscono, ma il cui destino è quello di diventare una coppia», dicendo di sentirsi «un libro aperto circondato da analfabeti» e affermando di preferire «la solitudine a rapporti di circostanza, in quanto solamente chi ha il coraggio di essere solo può dirsi veramente libero».
Un amore onesto, come quello di Gary Hinterlong, che ha volato dal suo Texas fino a Verona per ritirare il premio:
«Ho saputo di questo concorso guardando il film “Letters to Juliet”, avevo il cuore spezzato perché ero da poco uscito da una relazione importante.
È la seconda volta che viaggio in Europa, la prima è stata qualche tempo fa a Parigi, che insieme a Verona è conosciuta per essere la capitale mondiale dell’amore da noi americani».
Responsabile della parte web di una radio texana, Gary, al contrario di Kemi, ha confessato nella sua lettera di «aver paura della solitudine» e di «cercare da anni una donna a cui dare il mio profondo amore, perché è meglio un litigio tra innamorati che il silenzio assordante che sento ora». Durante la serata è stato consegnato il premio della Crédit Agricòle FriulAdria alle segretarie di Giulietta, che hanno risposto a 10mila lettere nell’ultimo anno.
Inoltre, si sono esibiti cinque musicisti del Csm Collage di Verona che hanno interpretato le cover in italiano di «Romeo and Juliet» dei Dire Straits e «With or without you» degli U2.