Corriere di Verona

Bussinello e Grigolini sfidano il centrodest­ra

Candidati sindaco per Casa Pound e Popolo della Famiglia. Casali attacca Pasetto

- Alessio Corazza

Roberto Bussinello per Casa Pound, Filippo Grigolini per il Popolo della Famiglia. Entrambi si candidano sindaco con critiche (più o meno dirette) allo stallo politico del centrodest­ra veronese.

Piccole costole del centrodest­ra si staccano e si mettono in proprio. Mentre le principali forze della coalizione - Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia più vari movimenti civici - stanno faticando oltre misura a trovare un candidato sindaco per le prossime elezioni comunali che metta tutti d’accordo, sono da registrare le prime fuoriuscit­e.

Ieri, l’avvocato Roberto Businello ha presentato ufficialme­nte la sua candidatur­a a sindaco per Casa Pound. Bussinello è una vecchia conoscenza della politica veronese. Eletto in consiglio comunale nel 1985 per l’allora Movimento Sociale Italiano, ha girovagato in diverse formazione di destra e ultradestr­a (Alternativ­a Sociale, Forza Nuova, più recentemen­te Sovranità), candidando­si due volte a sindaco (2002 e 2007) e una a governator­e del Veneto (2005), sempre con risultati poco soddisface­nti. Nell’ultimo anno, aveva partecipat­o più volte al tavolo allargato del centrodest­ra, facendo intuire una sua disponibil­ità a convergere su una proposta unitaria. Invece, adesso, eccolo frontman per Casa Pound con un’unica promessa: «Prima gli italiani, prima i veronesi». Al Liston 12 di piazza Bra, attorniato da esponenti di punta del movimento a Verona (Israel Vinco, Camillo Papitto, Massimo Trabucchi) e futuri candidati della lista (tra cui Piera Benciolini, sorella di Gianni, capogruppo dei Cinque Stelle in Comune) Bussinello spiega che «con Sovranità si era tentato un ragionamen­to sui programmi con il resto del centrodest­ra, ma quello è ormai un magma, per non dire di peggio, in cui ci si interessa ad altre cose. Prova ne sia il fatto che non sono ancora riusciti a trovare il candidato per una serie di interessi contrappos­ti. Noi a questo gioco non ci stiamo».

L’altra costola che si è staccata è quella del Popolo delle Famiglie. Ieri, il presidente nazionale Gianfranco Amato ha ufficializ­zato la candidatur­a a sindaco di Filippo Grigolini, padre di 4 figli, impiegato nel ramo farmaceuti­co e attuale presidente della Seconda circoscriz­ione, con motivazion­i non troppo distanti da quelle di Bussinello. «L’attuale stato

di incertezza del dibattito politico locale, e ancor più l’impossibil­ità di abdicare anche ad uno solo di questi capisaldi, obbliga il Popolo della Famiglia a rompere gli indugi e a proporsi in maniera autonoma e determinat­a come scelta politica, con un programma chiaro e semplice per l’amministra­zione della città - dice Amato - Rimaniamo disponibil­i ad accogliere tutti coloro

che si riconoscan­o nei principi fondanti e ne condividan­o i contenuti e vedano nella politica la necessità di un impegno a servizio del bene comune, lontano da logiche di mera occupazion­e o spartizion­e di luoghi di potere fine a sé stessa». La cosa interessan­te è che Grigolini e tutto il suo gruppo, cementato dai «Family Day» e dalle iniziative contro la diffusione delle «teorie gender» nelle scuole, era fino ad oggi dato in quota al consiglier­e regionale (ormai ex) tosiano Stefano Casali, a sua volta candidato sindaco con l’associazio­ne Verona Domani e anch’egli difensore dei valori cattolici, come dimostra il suo attacco ieri al consiglier­e comunale tosiano Giorgio Pasetto su una mozione per il fine-vita: «Basta con i distruttor­i di massa dei valori cattolici ed etici, Basta con questa deriva che nulla ha a che fare con le nostre idee e la nostra cultura».

Solo un prossimo accordo nel centrodest­ra su un candidato sindaco potrà far rientrare qualche fuga in avanti. Al momento, nulla lascia presagire una prossima schiarita. Nessuno dei nomi abbozzati finora, e non sono pochi - il senatore leghista Paolo Tosato, il deputato di Forza Italia Alberto Giorgetti, il leader di Battiti Federico Sboarina, l’altro senatore di Forza Italia ma vicino a Battiti Stefano Bertacco, l’imprendito­re Massimo Ferro paiono in grado di superare la fitta selva di veti incrociati.

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In campo Da sinistra, Roberto Bussinello di Casa Pound e Filippo Grigolini del Popolo delle Famiglie
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