Cosa ci insegna l’operazione Luxottica
Il comandante della municipale irpina: «Accuse infondate». Indaga la Digos
Aggregarsi per continuare a crescere, anche se si è già in cima alla classifica: domani su Corriere Imprese, la lezione di Luxottica alle imprese del Nordest.
Un blitz fulmineo. Un agguato che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori quello che ha visto protagonisti un gruppo di ultrà dell’Avellino che, ieri prima della partita in programma al Partenio, ha accerchiato l’auto su cui viaggiava il presidente dell’Hellas Maurizio Setti, iniziando a prenderla a calci fino a rompere il finestrino anteriore destro e alanciare una bottiglia che ha colpito Setti sulla pancia. E che ha scatenato una serie infinita di accuse e controrepliche.
L’allarme è scattato nella tarda mattinata di ieri. Il pullman della squadra era già partito dall’albergo per raggiungere lo stadio. Il presidente Setti, insieme a Luca Toni e al direttore operativo, Francesco Barresi, sono saliti sul Suv guidato da un amico di Toni per raggiunsmontando gere il Partenio autonomamente, senza alcuna scorta della polizia. Arrivati all’altezza di una rotonda poco distante dallo stadio, si sarebbero ritrovati imbottigliati nel traffico del sabato mattina (in zona stava il mercato settimanale e stavano uscendo gli scolari). All’improvviso un tifoso uscito da uno dei bar della zona in cui si ritrova la Curva campana, si è scagliato contro l’auto. Subito seguito da altri tifosi che hanno iniziato a spintonare il veicolo, prendendolo poi a calci. I quattro «veronesi» hanno azionato le sicure delle portiere prima di riuscire a dileguarsi. Sul posto, oltre agli agenti campani, sono intervenuti anche i poliziotti della Digos veronese al seguito dei gialloblù. I dirigenti sono stati accompagnati in questura dove hanno sporto denuncia. Illesi, ma sotto choc, avrebbero spiegato di non essere in grado di riconoscere i responsabili.
«L’Hellas Verona condanna con forza il gesto vile e intimidatorio compiuto da ignoti - riporta una nota della società -. Affiderà al proprio legale ogni azione a tutela dei propri diritti». «È una vergogna che possano accadere ancora queste cose nel 2017 - ha detto Toni -. Ho visto coi miei occhi i vigili che si sono girati, è stato bravo il mio amico alla guida a tirarci fuori da questa situazione, altrimenti non so cosa sarebbe successo. Ho avuto paura, il presidente aveva schegge di vetro dappertutto ed è stato fortunato».
Il sindaco Flavio Tosi ha condannato il comportamento degli agenti della municipale: «Non possono non essersi accorti di quello che era accaduto e hanno fatto finta di niente. Il sindaco di Avellino sa chi sono, deve denunciarli in procura». E in serata il comandante della municipale Michele Arvonio, ha replicato parlando di «ricostruzione infondata»: «La rapidità dell’aggressione e la velocità con cui l’autista ha guadagnato la fuga, smentiscono la denuncia». Per il comandante gli agenti in servizio in zona erano due e lontani dal luogo dell’aggressione. La società dell’Avellino durante l’intervallo ha fatto leggere un comunicato dallo speaker del Partenio.
«Fatti commessi da pochi che ledono l’immagine del calcio» ha commentato il presidente della Serie B Andrea Abodi. Infuriato l’europarlamentare della Lega Lorenzo Fontana: ««Questo non è calcio, è delinquenza».
Tosi Il sindaco deve denunciare i suoi vigili Fontana Questo non è calcio, questi sono delinquenti Abodi Episodi che fanno male a tutto il calcio