Corriere di Verona

Cosa ci insegna l’operazione Luxottica

Il comandante della municipale irpina: «Accuse infondate». Indaga la Digos

- Di Alessandro Zuin

Aggregarsi per continuare a crescere, anche se si è già in cima alla classifica: domani su Corriere Imprese, la lezione di Luxottica alle imprese del Nordest.

Un blitz fulmineo. Un agguato che avrebbe potuto avere conseguenz­e ben peggiori quello che ha visto protagonis­ti un gruppo di ultrà dell’Avellino che, ieri prima della partita in programma al Partenio, ha accerchiat­o l’auto su cui viaggiava il presidente dell’Hellas Maurizio Setti, iniziando a prenderla a calci fino a rompere il finestrino anteriore destro e alanciare una bottiglia che ha colpito Setti sulla pancia. E che ha scatenato una serie infinita di accuse e controrepl­iche.

L’allarme è scattato nella tarda mattinata di ieri. Il pullman della squadra era già partito dall’albergo per raggiunger­e lo stadio. Il presidente Setti, insieme a Luca Toni e al direttore operativo, Francesco Barresi, sono saliti sul Suv guidato da un amico di Toni per raggiunsmo­ntando gere il Partenio autonomame­nte, senza alcuna scorta della polizia. Arrivati all’altezza di una rotonda poco distante dallo stadio, si sarebbero ritrovati imbottigli­ati nel traffico del sabato mattina (in zona stava il mercato settimanal­e e stavano uscendo gli scolari). All’improvviso un tifoso uscito da uno dei bar della zona in cui si ritrova la Curva campana, si è scagliato contro l’auto. Subito seguito da altri tifosi che hanno iniziato a spintonare il veicolo, prendendol­o poi a calci. I quattro «veronesi» hanno azionato le sicure delle portiere prima di riuscire a dileguarsi. Sul posto, oltre agli agenti campani, sono intervenut­i anche i poliziotti della Digos veronese al seguito dei gialloblù. I dirigenti sono stati accompagna­ti in questura dove hanno sporto denuncia. Illesi, ma sotto choc, avrebbero spiegato di non essere in grado di riconoscer­e i responsabi­li.

«L’Hellas Verona condanna con forza il gesto vile e intimidato­rio compiuto da ignoti - riporta una nota della società -. Affiderà al proprio legale ogni azione a tutela dei propri diritti». «È una vergogna che possano accadere ancora queste cose nel 2017 - ha detto Toni -. Ho visto coi miei occhi i vigili che si sono girati, è stato bravo il mio amico alla guida a tirarci fuori da questa situazione, altrimenti non so cosa sarebbe successo. Ho avuto paura, il presidente aveva schegge di vetro dappertutt­o ed è stato fortunato».

Il sindaco Flavio Tosi ha condannato il comportame­nto degli agenti della municipale: «Non possono non essersi accorti di quello che era accaduto e hanno fatto finta di niente. Il sindaco di Avellino sa chi sono, deve denunciarl­i in procura». E in serata il comandante della municipale Michele Arvonio, ha replicato parlando di «ricostruzi­one infondata»: «La rapidità dell’aggression­e e la velocità con cui l’autista ha guadagnato la fuga, smentiscon­o la denuncia». Per il comandante gli agenti in servizio in zona erano due e lontani dal luogo dell’aggression­e. La società dell’Avellino durante l’intervallo ha fatto leggere un comunicato dallo speaker del Partenio.

«Fatti commessi da pochi che ledono l’immagine del calcio» ha commentato il presidente della Serie B Andrea Abodi. Infuriato l’europarlam­entare della Lega Lorenzo Fontana: ««Questo non è calcio, è delinquenz­a».

Tosi Il sindaco deve denunciare i suoi vigili Fontana Questo non è calcio, questi sono delinquent­i Abodi Episodi che fanno male a tutto il calcio

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Paura Luca Toni con Maurizio Setti. Con loro sull’auto anche il dirigente Barresi
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