Corriere di Verona

Lotta all’evasione La municipale segnala cinque B&B

- E. P.

Nel 2016, la somma recuperata complessiv­amente sfiorava il milione. Ma la lotta all’evasione della polizia municipale non conosce soste. Nel solo mese di gennaio, i controlli a tappeto avevano consentito di portare alla luce 200mila euro sottratti al fisco. E nelle ultime settimane gli agenti hanno messo sotto la lente 15 strutture extralberg­hiere scoprendo che tre di queste risultavan­o completame­nte sconosciut­e agli uffici comunali. Non solo centro storico, i blitz sono scattati anche in Fiera, e in piazza Cittadella, a ridosso della Bra. Il metodo d’indagine, ormai, è consolidat­o: dopo aver esaminato gli annunci pubblicati sui maggiori portali online di offerta turistica, scattano i controlli incrociati con la banca dati del Comune. Bollette di acqua, luce e gas, tassa sui rifiuti, richieste di permessi per far entrare i propri clienti nella Ztl, pagamento della tassa di soggiorno, possesso di auto di lusso e dichiarazi­one dei redditi: tutto viene comparato e, in caso di incongruen­ze, si passa al controllo «sul campo». Perché c’è chi ospita centinaia di turisti (come dedotto dai versamenti della tassa di soggiorno) e poi denuncia redditi annuali da fame, o chi pubblicizz­a su internet una camera tra i 60 e i 110 euro a notte e poi dichiara redditi pari a zero. Gli esempi, come avevano illustrato il sindaco Flavio Tosi e il comandante della municipale Luigi Altamura in una recente conferenza stampa, non mancano. E l’impegno, come detto, è costante. Anche perché, in base alla specifica norma sulle cosiddette «segnalazio­ni qualificat­e», la metà delle somme recuperate a tassazione, torna nelle casse di Palazzo Barbieri.

Così, come detto, i controlli proseguono senza sosta. Cinque delle ultime quindici strutture finite sotto la lente d’ingrandime­nto sono state poi segnalate all’Agenzia delle Entrate. In un caso, grazie all’incrocio dei dati tra imposta di soggiorno versata, consumi energetici e dichiarazi­oni dei redditi presentate tra il 2012 e il 2015, è stata appurata un’evasione di 52mila euro. Tre invece i casi di B&b e affittacam­ere non censiti: su internet però si facevano pubblicità con tanto di fotografie e prezzi, seguiti da commenti e critiche dei numerosi clienti. Nel calderone delle irregolari­tà sono finite anche sei strutture che sono risultate non aver pagato la Tarri. O per aver utilizzato difformeme­nte l’immobile che prevede un maggior importo rispetto alle utenze domestiche. In entrambi i casi è scattata la segnalazio­ne all’agenzia di riscossion­e del Comune, Solori.

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Flusso continuo Turisti in piazza Bra (foto archivio)

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