Domani sera l’assemblea cittadina del Pd
(l.a.) Ore ad alta tensione all’interno del Pd veronese. Domani sera, in sala Tommasoli, è convocata l’assemblea cittadina del partito, che discuterà di elezioni e soprattutto delle prossime primarie per scegliere il candidato sindaco. Prima questione: saranno primarie di coalizione o di partito? Dalla risposta potrebbero dipendere le regole della consultazione (per quelle di partito, ciascun candidato avrà bisogno di raccogliere meno firme a proprio sostegno), ma anche, com’è facile capire, la sostanza politica dell’appuntamento.
Esempio: se, come si sente dire, ci fosse una lista civica di sinistra (guidata da Nadir Welponer, Corrado Brigo ed altri della «vecchia guardia») pronta ad allearsi col Pd, è chiaro che muterebbe l’intero panorama e che sarebbero indispensabili le primarie di coalizione. Welponer starebbe chiedendo a tutti i partiti, le associazioni e i movimenti, uno «sforzo unitario», ma che se il resto della sinistra-sinistra mettesse il veto a un dialogo col Pd, quel dialogo lo potrebbe continuare lui, anche partecipando appunto alle primarie.
Domani sera si parlerà poi, ovviamente, anche di nomi. Resta sospeso nell’aria il nome di Damiano Tommasi, ex centrocampista dell’Hellas e della Nazionale, che ormai da mesi non dice né sì né no alle offerte che gli arrivano dallo stato maggiore nazionale renziano. Accetterà la candidatura? Declinerà l’invito? Al momento, dovrebbero comunque essere pronti a candidarsi Gustavo Franchetto (che, pur non iscritto, non ha bisogno di primarie di coalizione, essendo stato presentato dal gruppo Pd che fa capo a Bonfante e D’Arienzo), Orietta Salemi e Damiano Fermo, ma circola anche insistentemente il nome di un possibile quarto candidato, magari espressione, come Federico Benini, di una parte della sinistra interna al partito.
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