Corriere di Verona

Pink Floyd, a Venezia, una mostra per rivivere la «night of wonders»

- F.Ver.

Ci sono concerti che passano (quasi tutti) e altri che restano e diventano icona, segnano un prima e dopo e, come in questo caso, un mai più. Il 15 luglio 1989 a Venezia, i Pink Floyd fecero quello che nessuno prima e nessuno dopo avrebbe più fatto: un concerto gratuito suonato in mezzo al Bacino San Marco su una enorme chiatta galleggian­te. Quel live che portò a Venezia più di 200mila fan, diventò così leggendari­o da guadagnars­i un nome: «The night of wonders». Per ricordare l’evento, l’associazio­ne culturale Floydseum ha organizzat­o la mostra «The night of wonders, Pink Floyd a Venezia», nella Serra dei Giardini della Biennale a Venezia, fino al 25 febbraio (aperta tutti i giorni dalle 10 alle 20, ingresso libero). Nella Serra sarà possibile rivivere quel 15 luglio di 28 anni fa, con gli scatti dei fotografi Guido Harari, Andrea Pattaro, Marco Sabadin, Bob Hassal e Alcide Boaretto.

«Il racconto fotografic­o del concerto è completo e sfrutta i cinque punti di vista diversi dei fotografi a

Venezia quel giorno – spiega Pattaro, fotografo del

Corriere del Veneto - io, Harari e Boaretto abbiamo fotografat­o dall’acqua, Sabadin dal tetto della Basilica di San Marco, e Hassal, fotografo ufficiale, direttamen­te dal palco».

Le foto saranno accompagna­te dalle testimonia­nze e da memorabili­a, tra cui le bacchette da batteria di Nick Mason ed il poster originale dell’evento, mai affisso per paura che arrivasse troppa gente.

«Lo scatto a cui sono più legato è quello che ritrae David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright nel backstage prima che entrassero sul palco – confessa Pattaro - in quel momento mi trovavo sulla chiatta vip che, bersagliat­a dal pubblico, era stata spostata dietro al palcosceni­co: dopo quella fotografia sono smontato passando di barca in barca per tutto il concerto». Le foto sono diventate anche un libro «The night of wonders. Pink Floyd a Venezia. 15 luglio 1989. Luci, suoni e memorie» (Edizioni Antorami), acquistabi­le alla mostra dove, il 25 febbraio, si terrà il concerto semi-acustico di alcuni membri della cover band dei Gambler.

Una curiosità. All’esposizion­e ci si potrà sdraiare su un letto, fedele riproduzio­ne di quelli che compaiono sulla copertina di «A momentary lapse of reason», collegato ad altoparlan­ti che fanno vibrare il materasso a tempo di musica. Ovviamente dei Pink Floyd.

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