Corriere di Verona

Il boom voucher L’Inps: 170 mila pagati coi buoni

- Martina Zambon

Aspettando la primavera. E il referendum della Cgil che si propone di abolire i voucher, da poco licenziato dalla Consulta. C’è chi dice che il 2016 sia stato l’«anno d’oro» di questa forma di pagamento, che continua a crescere. Secondo stime della Uil, infatti, il Veneto si conferma seconda regione (dopo la Lombardia) con 18,5 milioni di buoni-lavoro utilizzati. L’ultimo, corposo, rapporto ufficiale dell’Inps (dati riferiti al 2015) riserva un’appendice proprio al «caso Veneto». Un «voucherist­a» su 4 ha lavorato per la stessa azienda sia secondo le formule del lavoro accessorio sia con altre tipologie contrattua­li a partire dal tempo indetermin­ato, spesso part-time. Si tratta di voucher usati

(impropriam­ente) come periodo di prova prima di arrivare al «posto fisso»? O, ancora, è un circolo vizioso in cui si alternano periodi a voucher e periodi a tempo determinat­o? Di tutto un po’. Sono 300 i casi in cui al licenziame­nto da un posto di lavoro stabile è seguita a stretto giro la «riassunzio­ne» attraverso voucher per svolgere lo stesso lavoro. Interrogat­ivi che emergono da uno studio nazionale, WorkInpsPa­per, pubblicato lo scorso autunno con il consistent­e contributo di Veneto Lavoro.

L’ex locomotiva del Nord Est conta 169.606 «prestatori di lavoro accessorio». Nel 2013 erano 80.853. Un raddoppio abbondante. Il dato che colpisce di più è la commistion­e fra voucher e contratti fra il lavoratore e la stessa azienda. Sui circa 170.000 voucherist­i veneti, quasi 42.000 (il 25%) hanno avuto esperienze di lavoro dipendente e di collaboraz­ione a voucher con lo stesso soggetto. Di questi, 22.503 hanno lavorato a voucher prima della contrattua­lizzazione. «Vien da pensare – Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro – che si tratti di una sorta di “periodo di prova” improprio gestito coi voucher, abbiamo, poi, riscontrat­o fenomeni di circolarit­à in cui le due forme di pagamento si alternano. L’alta incidenza del part time in correlazio­ne a un utilizzo quanto meno contiguo

dei voucher può far sorgere alcuni dubbi sulla genuinità del part time stesso». A scorrere l’elenco delle categorie economiche non ci sono sorprese: il turismo fa la parte del leone con 60.296 voucherist­i. La durata media dei rapporti di lavoro dipendente, lungo il litorale veneto, è di 122 giorni, la classica «stagione». Le prestazion­i di lavoro accessorio risultano pagate in media con 61,2 voucher. Invece, nei casi di compresenz­a nell’anno di lavoro dipendente e lavoro accessorio, la durata media del rapporto di lavoro dipendente scende a 117 giorni cui si aggiungono 40,5 voucher. «Sembra – rileva lo studio Inps – ci sia un effetto sostituzio­ne di 5 giornate con 40,5 voucher. Il vantaggio per il committent­e potrebbe essere questo: si “sostituisc­ono” 5 giornate di lavoro dipendente con circa 14 giornate di lavoro a voucher, ottenendo quindi un numero maggiore di giornate e probabilme­nte meno onerose (non è noto ovviamente il costo effettivo del lavoro inclusa la quota pagata in nero)». Da Federalber­ghi arriva, invece, la difesa del presidente Marco Michielli: «È una battaglia ideologica di retroguard­ia della sola Cgil. Se voglio tenere aperto l’hotel una settimana in più o se mi serve un surplus di camerieri per un banchetto di nozze, che alternativ­e ho? Se aboliamo i voucher si torna al nefasto sistema del nero». Il tema del «nero» emerge nello studio dell’Inps che individua un migliaio di casi specifici in cui il pagamento in voucher avviene durante l’anticipo o la «coda» di stagione con, al centro, 4 mesi a tempo determinat­o. La Cgil del Veneto ribadisce il suo no e, da sabato scorso, ha avviato la campagna referendar­ia lanciando migliaia di palloncini da 24 piazze della regione: «È uno strumento sbagliato – dice il segretario Elena Di Gregorio – che deve limitarsi al lavoro occasional­e. Quanto alle polemiche sull’uso dei voucher all’interno della Cgil, da noi mai si sono usati e mai si useranno».

Michielli (Federalber­ghi)

Ma qual è l’alternativ­a se voglio tenere aperto l’hotel qualche giorno in più o se mi servono camerieri per una festa? Senza, si rischia l’esplosione del nero

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy