Lega Nord, il giorno di Tosato Ma il centrodestra è una polveriera
Oggi il candidato sindaco del Carroccio. Il gruppo di Casali a Grigolini: «Traditore»
L’eurodeputato della Lega Nord Lorenzo Fontana l’aveva promesso: «Entro San Valentino annunceremo il nostro candidato sindaco». E per oggi, infatti, è stata convocata una conferenza stampa per la presentazione dell’aspirante primo cittadino del Carroccio a Verona, che sarà il senatore Paolo Tosato.
Circa un anno fa, era stata calata una rosa di tre nomi: oltre a Tosato, il presidente del consiglio comunale Luca Zanotto e l’assessore veneto alla Sanità Luca Coletto. Tosato è stato scelto dopo una consultazione interna, ma hanno contribuito anche i sondaggi che registravano sul suo nome l’appeal maggiore e il fatto che gli altri due contendenti si siano sfilati dalla corsa. Prima di approdare a Palazzo Madama, Tosato era in consiglio regionale. E, prima ancora, era stato assessore alle Strade e ai Giardini nella prima giunta Tosi, dal 2007 al 2010.
Quello di Tosato sarà quindi, ufficialmente, il nome che la Lega proporrà agli alleati di centrodestra con cui si presenterà in coalizione. Come più volte spiegato dalla segreteria provinciale, non c’è la volontà di fare forzature: dovesse emergere un altro nome che possa fare meglio da sintesi tra le tante anime del centrodestra, il Carroccio potrà fare un passo indietro. Certo è che il segretario regionale della Lega, Gianantonio Da Re, pare avere un approccio ben più bellicoso. Domenica ha dichiarato al Gazzettino che «i candidati sindaci delle tre città capoluogo del Veneto dove si andrà a votare la prossima primavera (Padova, Belluno e Verona, ndr) li vogliamo tutti, certo che sì. Siamo in Veneto, ci mancherebbe altro che i candidati sindaci non fossero nostri». Anche a Verona, assicura, «sarà della Lega».
Chissà come la prenderanno gli altri alleati, a partire da Forza Italia che, per altro, continua a dialogare anche con i tosiani. Di certo, la coalizione sta già registrando le prime crepe. Se n’è andato per conto proprio Roberto Bussinello, che si candiderà con Casa Pound. E lo stesso ha fatto Filippo Grigolini, attuale presidente della Seconda Circoscrizione, in campo per il Partito della Famiglia. Grigolini era finora stato considerato alleato di Stefano Casali, il consigliere regionale eletto con la lista Tosi (ma in rotta con il sindaco) che ha già annunciato di volersi candidare sindaco con la sua associazione Verona Domani. E proprio dal profilo Facebook di Verona Domani è partito un durissimo attacco a Grigolini, accusato di incoerenza, ingratitudine e vero e proprio tradimento. «Tant’è ! Capiremo finalmente cosa ne pensi della città perché finora abbiamo solo ascoltato sermoni su ortodossia e peccato, famiglie tradizionali e single o nuclei di persone squalificati davanti a Dio, case chiuse o case aperte...», si legge nel lungo post che conclude augurandogli «buon viaggio ma soprattutto che questo PDF possa non essere un semplice prefisso telefonico come in tutte le altre testimonianze sinora verificatesi nelle altre città andate al voto».
Certo è che il campo comincia ad essere particolarmente affollato, in attesa di possibili candidati di sintesi: al momento, i nomi sul tavolo sono quelli dell’imprenditore Massimo Ferro e del senatore forzista Stefano Bertacco. Da tempo è candidato Michele Croce con la sua Verona Pulita. Si presenterà anche l’ex assessore Marco Giorlo, con la sua lista «Tutto Cambia».
Vr Domani Da Grigolini solo sermoni su ortodossia e peccato, PdF da prefisso telefonico