Corriere di Verona

Arena, a breve le integrazio­ni per la Bray Via libera al bilancio previsiona­le del 2017

Il sovrintend­ente Polo: «Costi e ricavi in linea con il progetto di risanament­o del teatro»

- Samuele Nottegar

Fondazione Arena approva il bilancio di previsione 2017. Ieri, in un incontro a Roma, tra il commissari­o Carlo Fuortes e il sovrintend­ente Giuliano Polo sono state «limate» le ultime voci tra entrate e uscite del bilancio preventivo che, per definizion­e, deve essere in pareggio. Trovata la quadra, al bilancio previsiona­le è stato posto il semaforo verde e così il documento economico del teatro ha ottenuto il via libera. «Conti e ricavi – ci ha tenuto a sottolinea­re il sovrintend­ente della Fondazione – sono in linea con il piano di risanament­o del teatro».

Proprio quel piano di risanament­o che è stato elaborato dal commissari­o Fuortes e che permetterà alla Fondazione lirica, una volta approvato in via definitiva dai tecnici del ministero della Cultura, di accedere ai benefici della legge Bray e, in particolar­e, a quei 10 milioni già stanziati, che saranno vitali per il teatro. Come anticipato, mercoledì scorso durante l’audizione in Senato, da Gianluca Sole, commissari­o straordina­rio del governo per le Fondazioni liriche, a Roma stanno attendendo la versione del piano che tenga conto delle ultime integrazio­ni richieste (che dovrebbero essere fornite a breve). In particolar­e, dopo la revisione avvenuta a inizio gennaio, i tecnici ministeria­li hanno chiesto approfondi­mento rispetto a quattro punti presenti nel piano. Si va dalla disciplina di utilizzo dell’anfiteatro (cioè la gestione tra giornate di spettacoli di lirica ed extra lirica), a chiariment­i su Arena Extra: della società controllat­a al 100% da Fondazione è stato chiesto di presentare il bilancio consuntivo 2016 e preventivo 2017. Ma il ministero ha chiesto maggior informazio­ni anche sul Museo Amo, con la richiesta di recedere dal pagamento dell’affitto dell’immobile (cioè Palazzo Forti), senza però rinunciare a valorizzar­e il patrimonio artistico posseduto dal teatro, e sul corpo di ballo che nel frattempo è stato licenziato.Da Fondazione fanno sapere che si sta lavorando per produrre, nel più breve tempo possibile, il dossier con le integrazio­ni richieste, in modo da velocizzar­e al massimo lo scambio delle informazio­ni e da abbreviare l’iter che porta all’accesso La Fondazione Arena deve fornire al ministero l’integrazio­ne al piano di risanament­o per accedere alla legge Bray alla Bray. Proprio sulla richiesta di integrazio­ni, Vincenzo D’Arienzo, parlamenta­re veronese del Pd, ha voluto portare un po’ di tranquilli­tà: «Sul tema non va creato allarmismo. È normale che il ministero chieda chiariment­i al piano che le Fondazioni liriche presentano: lo hanno fatto anche con gli altri teatri. Quindi, un confronto tra le parti rientra La Fondazione Arena ha approvato ieri il bilancio previsiona­le per il 2017, in linea con le indicazion­i del piano di risanament­o del teatro nella più assoluta normalità. Spero che lo si faccia in fretta, ma per l’esperienza che ho riscontrat­o in altre Fondazioni, posso dire che la procedura non è veloce. Posso assicurare, però, che c’è grande attenzione al progetto dell’Arena e una vicinanza condivisa affinché l’intero iter si concluda positivame­nte». Sul tema del licenziame­nto dei ballerini, intanto, la sigla sindacale Fials è tornata a farsi sentire, attaccando la scelta di escludere il corpo di ballo da Fondazione Arena. «Un’amministra­zione cieca e sorda – scrive Fials in una nota – ha voluto sacrificar­e ancora una volta gli artisti, simbolo dell’identità musicale italiana, sull’altare del mero profitto economico. Il balletto in un teatro è indispensa­bile anche per l’opera lirica ed è impensabil­e farne a meno per l’immagine che esso porta al teatro stesso». in alto),

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La magia dell’Arena
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Il caso

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