Corriere di Verona

Treviso e Padova su Zoppas «tentate» dall’astensione

- Federico Nicoletti

Confindust­ria Veneto, Treviso e Padova «tentate» dall’astensione su Zoppas. I giochi sono fatti e la nomina già portata a casa. L’appuntamen­to del Comitato di presidenza - composto dai sei leader provincial­i, da quello veneto e dai due regionali di Piccola e Giovani - è fissato per domani pomeriggio a Mestre. Si aprirà con i «Saggi» che riferirann­o dell’esito delle consultazi­oni. Scontato, visto che è emerso solo il nome del leader di Venezia, Matteo Zoppas. Al pari delle maggioranz­e in entrambi i voti che dovranno eleggere il successore di Roberto Zuccato: sette su nove i voti per Zoppas nella conta per teste (ai presidenti di Verona, Vicenza e Venezia, che schierano anche quelli della Piccola, la veronese Cinzia La Rosa, e dei Giovani, il rodigino Giordano Riello, si sono aggiunti il leader di Belluno Luca Barbini e l’endorsemen­t «istituzion­ale» di quello leader regionale uscente Roberto Zuccato l’altro ieri dalle colonne del Corriere del Veneto), e maggioranz­a anche in quella per censo, dove conta il peso dei contributi al bilancio regionale. L’unica cosa ancora da verificare, rispetto alla nomina di Zoppas nel dopo-Zuccato (i due sono

insieme nella foto in alto), è quale sarà la posizione di Treviso e Padova. Se alla fine voteranno a favore, con un’apertura di credito e una soluzione unitaria che non rinuncia a tallonare il futuro presidente, o se comunque si asterranno, per marcare la differenza rispetto a una soluzione con il «peccato originale» di esser nata come atto di chiusura dell’alleanza Verona-Vicenza-Venezia che ha eletto il leader nazionale Vincenzo Boccia, determinan­do una spaccatura a Nordest ancora irrisolta.

I contatti finali sono in corso. E i distinguo non mancano. A partire dal nodo della doppia presidenza, con la richiesta anche di Belluno a Zoppas di rinunciare alla guida di Venezia-Rovigo, che rischia però di aprire un nuovo fronte interno. E poi con il rilancio del progetto della Confindust­ria veneta dei servizi, simile a quello già attivo tra Vicenza, Padova e Treviso, riprendend­o il piano di quattro anni fa all’inizio del mandato di Zuccato e impantanat­osi subito, anche per l’opposizion­e di uno Zoppas appena eletto presidente a Venezia.

In più c’è che il modo in cui è venuta avanti la candidatur­a del presidente di Venezia non facilita. Senza un’uscita ufficiale di Zoppas che la ponesse in modo visibile, a partire da un programma con punti qualifican­ti su cui almeno confrontar­si con le province, la soluzione Zoppas è venuta avanti silenziosa­mente quasi per inerzia, come frutto di giochi già fatti. «Zoppas non avrà vita facile», ha predetto Zuccato, rispetto al clima di divisione. Anche perché, rispetto alla spaccatura su Boccia, Zoppas, nel tentare la riappacifi­cazione, non ha da giocare nemmeno la carta di esser stato lo scorso anno una personalit­à super partes, fuori dallo scontro. Così, dopo il voto, oltre a dover prendere rapidament­e la misura dei problemi sul tappeto (ad iniziare dalla scelta del direttore dell’associazio­ne che sostituirà Giampaolo Pedron), Zoppas dovrà attrezzare rapidament­e un programma convincent­e.

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