Corriere di Verona

Bobby Inglese e il suo dolce risveglio «La tripletta in A, sogno che si avvera»

Il bomber: «La dedica? Ai miei genitori. E a Di Francesco devo molto»

- di Lorenzo Fabiano

Il day after di Roberto Inglese: «Il risveglio è stato più bello del solito. Ho ricevuto tante chiamate e messaggi che mi hanno fatto piacere; spero di vivere altre giornate così perché ti regalano emozioni particolar­i. Anni fa mai avrei pensato di segnare una tripletta in Serie A. È un sogno che si avvera».

Parole dell’eroe della domenica, entrato nella storia del Chievo come quarto giocatore del club della Diga a mettere a segno una tripletta in una gara di Serie A, dopo Pellissier, Bierhoff, e Paloschi. È in buona compagnia questo ragazzone nato a Lucera nel Tavoliere di Puglia il 12 novembre del 1991, ma cresciuto a pane e pallone a Vasto, dove il padre si era trasferito all’inizio degli anni Novanta con la famiglia per motivi di lavoro. Il primo pensiero del giorno dopo è proprio per papà Antonio e mamma Rosalba: «La dedica va ai miei genitori perché è grazie ai loro sacrifici che sono arrivato fin qui». Dopo i primi calci con la maglie della Pgs Vigor e della Virtus, a quattordic­i anni lo scoprono gli osservator­i del Pescara. Lì trova Eusebio Di Francesco che degli abruzzesi è direttore tecnico del settore giovanile. È proprio l’attuale allenatore del Sassuolo («gli devo molto sia sotto il punto di vista profession­ale che umano») a lanciare Roberto al debutto in prima squadra nella stagione culminata con la promozione in serie B grazie al successo nel playoff con l’Hellas Verona.

Chiuso da Sansovini, Ganci, Bucchi, e Maniero, nel 2010 il ragazzo lascia l’Abruzzo e con le valige piene di speranze arriva al Chievo, quale pedina di scambio con Ariatti che si trasferisc­e in riva all’Adriatico. Roberto non fa in tempo a vestire la maglia gialloblù che lo mandano a farsi le ossa a Lumezzane in Lega Pro. Saranno ventuno gol in tre stagioni: «Con quella maglia segnai le mie prime due triplette, una in campionato e una in Coppa Italia. Chiaro che in Serie A ha tutto un altro sapore» ricorda oggi. Nel 2013 sale di categoria per un nuovo prestito, questa volta al Carpi, con cui al secondo anno conquista la prima storica promozione in Serie A. Il Chievo decide quindi che per il ragazzo gli anni degli Erasmus calcistici sono finiti ed è giunta l’ora di rientrare alla base per il grande salto. Dopo l’esordio in A il 20 settembre del 2015 nella gara persa dal Chievo al Bentegodi contro l’Inter, la consacrazi­one arriva il 2 novembre del 2015, quando Bobby realizza il suo primo gol in massima serie siglando la rete del pareggio a Marassi contro la Sampdoria. A fine stagione saranno tre. Diciamo che il Chievo non è propriamen­te una truppa di frombolier­i. La squadra ha una difesa d’acciaio, ma segna col contagocce. Il reparto offensivo finisce così nel mirino della critica. Sullo stesso Roberto soffia il vento dello scetticism­o. Lui non si scalfisce e continua a lavorare sodo. Le risposte le fornisce in campo. Tra campionato e Coppa Italia, quest’anno è già a quota otto: «Per quanto riguarda il futuro - riflette - io voglio continuare a fare del mio meglio e migliorare giorno dopo giorno. Non mi sono mai posto un determinat­o obiettivo nella mia vita, se non quello di provare sempre a superarmi e a fare meglio».

Ho ricevuto tante chiamate e messaggi Sono emozioni che restano

Obiettivi? Non me ne sono mai posto Penso solo a migliorarm­i ogni giorno

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Esplosione Roberto Inglese è il quarto giocatore a segnare una tripletta in A

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