Orchestra di Tolosa: Debussy e Saint Saens nella serata al Ristori
Prime esecuzioni e un omaggio al Carnevale nel concerto dell’Orchestre de Chambre de Toulouse. Nell’ambito del calendario di eventi di musica sinfonica, domani il Ristori ospiterà l’ensemble francese, apprezzata a livello internazionale da oltre 60 anni (ore 20,30, info www.teatroristori.org).
A salire sul palco André Bernard, con una carriera internazionale sia come direttore che come tromba solista, che dirigerà un programma declinato tra le musiche di Claude Debussy, Camille Saint-Saens, Joseph Boulogne Chevalier de Saint-George e Georges Bizet.
In apertura, troveranno posto le «Sei epigrafi antiche» di Debussy di cui si potranno apprezzare i perfetti arabeschi. Visto il periodo festivo, il secondo momento della serata sarà l’esecuzione del «Carnevale degli animali» di Saint-Saens, in una particolare trascrizione per orchestra d’archi di Gilles Colliard, che è anche il direttore musicale
dell’orchestra. Il sottotitolo «Grande fantasia zoologica» fa ben capire come l’opera sia nata come scherzo musicale: i 14 brani, tutti molto brevi, si riferiscono ognuno ad un animale diverso. Composta nel 1886, dopo due esecuzioni private, il compositore scelse che l’opera non fosse pubblicata se non dopo la sua morte, temendo che la giocosità della composizione potesse influire negativamente sulla sua fama.
Toccherà poi ad una prima esecuzione italiana: il «Concerto per violino e orchestra in Sol Magg. Op. VIII No. 9» di Joseph Boulogne Le Chevalier de Saint-Georges, soprannominato il «Mozart nero», primo compositore di ascendenza africana a operare nell’ambito della musica classica europea. In questa composizione solista sarà il giovane violinista trevigiano, nemmeno ventenne, Paolo Tagliamento, l’unico italiano in 35 anni di competizione ad aver vinto il Concorso Internazionale «Premio Rodolfo Lipizer» di Gorizia. Il programma, domani, sarà chiuso da «L’Arlésienne Suite n. 1 per orchestra» di Bizet, che, nel 1872, entusiasmò il pubblico e permise al compositore di consolidare la sua fama nell’ambiente musicale francese, specialmente tra coloro che aderivano alla Société Nationale de Musique e credevano nell’affermazione della via nazionale dell’arte, rispetto all’invadenza tedesca sotto il segno di Wagner.