Corriere di Verona

Viaggio in Norvegia per parlare del baccalà Paga il consiglio regionale Ciambetti sotto accusa

- di Marco Bonet

Presidente del consiglio regionale, «ma anche grande conoscitor­e della storia e dei segreti legati alla tradizione del baccalà» (così recita una nota diffusa dall’ufficio stampa di Palazzo Ferro Fini qualche tempo fa), Roberto Ciambetti è unanimemen­te riconosciu­to dai colleghi - in primis quelli vicentini- come uno dei massimi esperti dello stoccafiss­o.

Punto di riferiment­o della Venerabile Confratern­ita del Bacalà (così, con una «c» soltanto), le cui mantelle giallogrig­ie ornate dal medaglione sono ormai di casa a Palazzo, originario di Sandrigo, dove si tengono ogni anno la celeberrim­a Festa del Bacalà e le meno conosciute Giornate ItaloNorve­gesi, Ciambetti ha per il merluzzo salato o essiccato dei Mari del Nord un’autentica passione, non soltanto culinaria ma storica e culturale. Così nei giorni dell’Expo «il presidente - fa sapere sempre l’ufficio stampa - scava dentro alla grande tradizione letteraria e ricorda che Miguel de Cervantes sfama il suo don Chisciotte Autentica Passione

Il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti circondato dalla Confratern­ita del Bacalà con il baccalà e Rabelais non è da meno con il suo Pantagruel»; poi interviene nella disputa tra i filatelici nata dall’emissione di un francoboll­o dedicato alla ricetta («Bacalà si scrive con una “c” sola, alla veneta, e nessuno s’adombri pensando che anche altre ricette avrebbero meritato identica celebrazio­ne»); quindi inaugura al Ferro Fini una mostra dedicata all’artista Franco Fortunato, autore di un ciclo ispirato al viaggio intrapreso nel XV secolo dal veneziano Pietro Querini, che secondo la tradizione introdusse il baccalà in Italia dopo essersi salvato da un naufragio al largo delle isole Lofoten.

Fin qui, poco male, e difatti le perplessit­à che pure non sono mancate tra i consiglier­i sulla spasmodica attenzione dedicata dal presidente, nella cornice di una sede istituzion­ale, al piatto tipico vicentino (l’ultima volta due settimane fa, con la Confratern­ita ad allietare una pausa dei lavori del consiglio), finora si sono sempre risolte in un sorriso. Finora, perché adesso c’è di mezzo un viaggio di cinque giorni in Norvegia, pagato dal consiglio. E le perplessit­à sono diventate polemiche.

La delegazion­e, capitanata da Ciambetti, annovera il capo ufficio stampa Antonio Franzina, il segretario generale del consiglio Roberto Valente e il consiglier­e segretario Maurizio Conte, a cui si aggiungono (pagandosi però tutte le spese di tasca loro) il capogruppo della Lega Nicola Finco e il «tosiano» Andrea Bassi. La partenza è fissata per mercoledì, il ritorno per domenica. Il costo? In assenza di una delibera dell’Ufficio di presidenza (è stata fatta una semplice comunicazi­one) Ciambetti fa sapere che il volo costerà 980 euro a testa. E Graziano Azzalin del Pd ironizza: «Per fortuna non c’è la Confratern­ita della birra, altrimenti Ciambetti avrebbe dovuto sobbarcars­i decine di viaggi quest’estate, di festa in festa, dal Veneto all’Olanda passando per l’Oktoberfes­t. In quel caso avremmo potuto chiedere ai veneti, con un referendum, se preferisco­no il baccalà o la birra. Quanto costerà esattament­e al consiglio questa “trasferta istituzion­ale”? Ciambetti non finisce mai di stupirci per il modo originale con cui interpreta il suo ruolo». Replica il presidente: «Sai che bello andare in Norvegia a marzo, col freddo che fa, per di più di sabato e domenica, giorni in cui si potrebbe stare in famiglia... La verità è che non si tratta affatto di un viaggio di piacere, sempliceme­nte abbiamo accettato l’invito, risalente all’anno scorso e a lungo rinviato, che ci è stato rivolto dalla contea di Nordland, con cui condividia­mo il progetto della “Via Querinissi­ma”, la strada europea del baccalà che da Sandrigo a Rost unirà in un percorso culturale, storico ed enogastron­omico ben 33 città e 13 Paesi. Un progetto che presentere­mo sia in sede Interreg che al Consiglio d’Europa».

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