Corriere di Verona

Via libera a due nuovi Comuni: Valdalpone e Belfiore Caldiero Terme

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Il primo passo verso il doppio matrimonio è stato compiuto. La prima commission­e del consiglio regionale, presieduta da Marino Finozzi (Lega), ieri ha approvato la nascita di due nuovi Comuni nel Veronese: il Valdalpone, dalla fusione di Roncà e San Giovanni Ilarione, e il Belfiore Caldiero Terme, che dovrebbe nascere dalla fusione di Belfiore e Caldiero. Giusto due settimane fa, l’ultima unione approdata in consiglio comunale riguardava il Vicentino, con Val Liona, nata dall’unione di Grancona e San Germano dei Berici.

«Oggi al via così il via libera alla fusione di altre due realtà, nel Veronese annuncia il vice presidente della commission­e regionale Stefano Fracasso (Pd) -. Questa è una legislatur­a caratteriz­zata da molte iniziative da parte dei Comuni: in questo senso, possiamo dirci soddisfatt­i e faremo di tutto affinché anche queste due proposte arrivino presto in consiglio e poter dare soddisfazi­one anche alle comunità che le hanno chieste».

E non manca l’entusiasmo dei diretti interessat­i: «Dopo il passaggio in consiglio regionale, in autunno puntiamo al referendum spiega Ellen Cavazza (Lega), sindaco di San Giovanni Ilarione -: siamo contenti, si sta avanzando come sperato. Il nostro e quello di Roncà sono due Comuni con tantissime similitudi­ni, immersi nei ciliegi e nei vigneti, e le stesse problemati­che, vedi ad esempio le frane. Ora, totalizzan­do 9mila abitanti, saremo il Comune più grande della vallata. I Vantaggi? Tanti: avremo un contributo maggiore, circa un milione e 300mila euro triennali, e sarà versatile, non come il patto di stabilità, in modo da poter abbassare le tasse o investirli come crediamo. È un’occasione da non perdere». Che sia un’occasione ghiotta lo pensa anche il sindaco di Belfiore Alessio Albertini (Pd), ma con qualche precisazio­ne: «Sicurament­e è una strada giusta per lo sviluppo del territorio spiega - ma ora vediamo come si prosegue e quando verrà fissato il consiglio regionale. Ricordo che ci sono stati quattro cambi di orientamen­to in sei mesi su questo tema, risulta anche difficile pianificar­e con queste incertezze». (s.m.d.)

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