Christian De Sica si racconta «Cortina e il mio successo»
L’attore ospite di «Miramontiincontra». Domani c’è Rovazzi
Attualità, spettacolo e costume si sono dati appuntamento allo storico Miramonti Majestic Grand Hotel di Cortina per la neonata rassegna «Cortina di Stelle – MiramontIncontra». Inaugurata il 26 febbraio, proseguirà fino a sabato. Ad aprire le serate l’incontro tra Giuseppe Cruciani e Maurizio Belpietro, che hanno discusso di argomenti diversissimi, da Donald Trump all’utero in affitto e ai diritti deii gay.
Ieri è stata la volta del filosofo Stefano Zecchi che ha intervistato Christian De Sica su «La Dolce vita torna a Cortina». L’incontro si è aperto con la proiezione di alcuni spezzoni dal film Vacanze di Natale del 1983 con una Cortina brillante e coperta di neve; colonna sonora piena di hit, da Mike Oldfield a Lu Colombo, passando per Vasco e Nada.
«Ricordo la prima volta che arrivai qui, con mio figlio Brando che aveva pochi mesi e a bordo di una Fiesta rossa. La paga era bassa e nell’occasione un amico ci prestò la casa per le vacanze. Dopo la prima proiezione di Vacanze di Natale la prima cosa che dissi fu: “Silviè da oggi se magna!”». Il film è stato infatti l’inizio del successo come attore (De Sica ha all’attivo ormai 107 pellicole).
«Spesso mi chiedono se non sento il complesso di mio padre. Se io avessi voluto fare Ladri di biciclette sarei un fallito, ma mi piacevano i musical ed è così che ho iniziato», ha detto De Sica. Un suo grande amore è recitare, cantare e ballare a teatro. «Strappare una risata non è così facile come si pensa» ,ha sottolineato più volte. Christian ha anche parlato della grande passione del padre per il gioco.
«Quando io e mio fratello Manuel eravamo piccoli, papà ci chiedeva sempre dove volevamo andare in vacanza. Ma ci proponeva sempre dei posti dove c’era il Casinò».
Durante l’incontro De Sica ha commentato, in un filmato, alcune grandi figure del cinema, come quella di Alberto Sordi, considerato sempre «come uno zio». Qualche parola inoltre sul futuro del cinema: «L’Italia va male come il resto del mondo. Una volta si facevano oltre 300 film all’anno ora 40, anche perché non c’è più cultura. La massima aspirazione è quella di diventare calciatore o ballerina della tv. È davvero triste: una volta eravamo un po’ più scemi con le collane al collo e i capelli lunghi, leggevamo Siddharta, ma almeno avevamo una cultura e il rispetto».
Non poteva mancare ancora Cortina. «Si vive bene, si mangia bene, la gente è gentile. D’inverno andavo sempre a sciare e d’estate mi avventuravo in gite. A differenza di altre città l’intransigenza l’ha tutelata da alcune follie». Tornerebbe qui a interpretare un nuovo Cinepanettone? «Ma de corsa! È che Cortina è cara e prima potevamo permetterci di venire a fare dei film qui, ora un po’ di meno. Fino ad un anno fa avevo la casa a Cortina e ogni volta che torno è una festa».
Gli eventi di MiramontIncontra continueranno venerdì con un’intervista di Emanuela Fiorentino a Fabio Rovazzi, il rapper che ha cantato i grandi tormenti dell’ultimo anno, e si concluderanno sabato con l’incontro tra Stefano Zecchi, Mara Venier e la stilista Lavinia Biagiotti.