Vittime di violenze, sottovalutate sul lavoro e perfino per la pensione
Nel mondo del lavoro la donna deve ancora fare fatica per arrivare ai posti di vertice. Un chiaro esempio emerge dal mondo della sanità: la popolazione medica femminile supera il 40%, percentuale che schizza al 60% per le under 40 anni, eppure le donne in ruoli di comando in ospedali e Usl sono appena il 16% in Italia e il 12,4% nel Veneto. Lo rende noto l’«Osservatorio Professionale Donna», che raggruppa un centinaio di imprenditrici e professioniste all’opera nel Nordest. A parte l’Istituto oncologico veneto (25% di donne in posti strategici, partendo dal direttore generale Patrizia Simionato), le aziende sanitarie con più quote rosa sono quelle di Padova (19%), Verona (17,3%), Chioggia e Mirano (16,7%). Sopra la media regionale anche Bassano (16%), Este (13,6%), Belluno (12,8%), Arzignano, Bussolengo e Pieve di Soligo (12,5%), mentre tra i capoluoghi la Cenerentola è Vicenza (8.9%).
«Ma le donne sono discriminate anche per la pensione», denuncia lo Spi Cgil. Secondo gli ultimi dati Inps, nel Veneto una pensionata su tre (33,4%) porta a casa meno di 750 euro lordi al mese, mentre fra gli uomini tale importo è percepito solo dal 13%. Non solo. Sempre secondo gli ultimi aggiornamenti dell’ente previdenziale, il reddito da pensione medio per gli uomini nella nostra regione ammonta a 21.200 euro lordi l’anno, invece per le signore crolla a 14.172 euro. «La politica, nazionale e locale, non può non tenerne conto — dice Rita Turati, segretaria dello Spi Cgil Veneto — noi continueremo a invocare provvedimenti a favore delle pensionate e in generale delle anziane. Primo fra tutti il riconoscimento del lavoro di cura e il diritto alla salute». Le over 65 in Veneto sono 616.785 (contro i 464.586 maschi), ovvero il 12,5% della popolazione totale e quasi 78mila in più del 2006 (+14,4%). Le over 80 sono circa un terzo: 211.024 (contro 110.832 uomini), con un +33,7% in dieci anni.
Le donne continuano anche ad essere vittime di violenze. Dal 2007 al 2016 il numero di signore che ha chiesto aiuto al Centro veneto Progetti Donna-Auser di Padova è lievitato da 74 a 878 (600 sono italiane), 409 delle quali ha figli minori. Il 25% dei bambini ha assistito alla violenza nei confronti della madre.