Corriere di Verona

Match-ball per la storia Djuric: «Detesto perdere»

- Matteo Fontana

A volte basta invertire due lettere per tener fede al brocardo per cui nel nome c’è il destino. Così ecco che Mitar può diventare «Mitra». Nessuna traccia di armi, attenzione. Qui le raffiche vengono dai palloni piovuti contro l’Azimut Modena, in gara 1 dei quarti dei playoff-scudetto, nella Superlega di volley. Mitar-Mitra Djuric, ciclonico opposto di Verona, ne ha scaraventa­ti 26 sul fondo del Palapanini, un tempio in cui la Calzedonia si è imposta, sabato, per 3-1. Domani, alle 20.30, all’Agsm Forum, lo scenario è aperto sulla storia. Mai, in passato, i gialloblù sono arrivati in semifinale. Dovessero vincere, salirebber­o su una navicella magica.

Djuric, pronto per ripetersi dopo lo show di Modena?

«La nostra è stata una grande serata, ma ce ne siamo dimenticat­i appena fatta la doccia. Il playoff sono fatti così: se ti fermi a pensare alla vittoria ottenuta, a crogiolart­i nella gloria che hai assaporato, non hai speranze».

Intorno a voi c’è un forte ottimismo. «E noi dobbiamo essere realisti. L’entusiasmo è trascinant­e e ti dà la carica, ma bisogna evitare di trasformar­lo in un boomerang. La prossima partita sarà ancora più difficile. Ricordiamo­ci che Modena è una collezione di campioni».

Ngapeth, Petric, Le Roux, Holt: chi temere di più?

«Tutti e nessuno. Dal centrale al libero, è una squadra costruita per vincere. Ma timore, quello no, non c’è. Modena è un monumento del volley, ed è proprio l’idea di giocare e superare squadre di questa caratura a farti salire l’adrenalina».

Lei come governa la tensione pre-partita?

«Non ho un rituale. L’unica ricetta si chiama riposo e, soprattutt­o, togliere la testa dall’attesa. La tensione ti macera dentro, l’avverti crescere di minuto in minuto e questo è un rischio che va evitato».

A Modena si è visto il miglior Djuric della stagione. Concorda?

«I playoff sono un contesto in cui ogni gesto assume una maggiore rilevanza. Sono un agonista, mi piace giocare questo genere di partite. Ma va anche detto che questo è il mio primo anno a Verona e che, dopo un avvio duro per tutti, anch’io ho inciso di più».

Che cosa vi ha trasmesso Nikola Grbic?

«Chiarezza, semplicità. Parlo del presente. Grbic ha affidato dei compiti precisi a ognuno di noi. Sappiamo cosa fare e come farlo».

L’Agsm Forum viaggia verso il tutto esaurito. Fattore campo decisivo?

«La spinta del pubblico è fondamenta­le. Riempire il palasport ti aggiunge altre motivazion­i. Quando ci sono dei problemi il pubblico può aiutarti ad andare oltre, quando vai bene ti fa volare più in alto. Ma i punti tocca a noi farli. Verona contro Modena, Calzedonia contro Azimut: questo è il duello».

Lei ha vinto in tre paesi diversi, colleziona­ndo campionati e coppe in Grecia, Italia e Turchia. Quanto «sente» il possibile traguardo in palio con Modena?

«Essere di fronte a un evento che sarebbe storico per Verona ti accende. Sarò franco: vincere è inebriante, i titoli colti con l’Olympiakos, con Trento e ad Ankara sono emozioni che rimangono, ma soprattutt­o soffro la sconfitta. Detesto perdere».

Chiuda gli occhi, Djuric, e immagini che la Calzedonia elimini Modena e vada in semifinale. Fin dove potreste sognare?

«Preferisco tenerli aperti, gli occhi. I sogni sono bellissimi, ma è meglio viverli. Prima giochiamo questa partita, dopo ne riparliamo».

Non ho un rituale prepartita, per vincere la tensione la mia ricetta è il riposo

Con Grbic chiarezza e semplicità. Il nostro pubblico può essere decisivo

 ?? (foto Serena Campagnola) ?? Punto vincente L’esultanza di Djuric alla conquista di gara 1 contro Modena. Domani sera all’Agsm Forum gara 2, che può essere decisiva
(foto Serena Campagnola) Punto vincente L’esultanza di Djuric alla conquista di gara 1 contro Modena. Domani sera all’Agsm Forum gara 2, che può essere decisiva

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