Project Arsenale, una «tagliola» sulle osservazioni
Mossa anti-ostruzionismo per il dibattito in aula. Ricorso di Polato, sentenza a giorni
«Accorpare tutte le osservazioni presentate dallo stesso soggetto»: questa la strategia dell’assessore all’Urbanistica Caleffi per stringere i tempi di discussione per le 709 osservazioni (ma presentate da sole 8o persone) alla variante per il project dell’Arsenale, che deve essere approvata in seconda lettura dal consiglio comunale. Solo il dieci per cento, secondo la giunta, sarà accoglibile.
Via libera della giunta alla Variante urbanistica per il restauro e riuso dell’Arsenale di Borgo Trento. Resta adesso l’ostacolo del consiglio comunale, e del prevedibile ostruzionismo da parte delle opposizioni. Ma proprio su questo tema, la giunta stessa ha preso ieri una decisione di rilievo (e destinata ad aprire polemiche roventi). Come vi abbiamo raccontato l’altro giorno, sulla Variante (che torna in consiglio per la seconda volta, dopo essere stata faticosamente approvata il 30 novembre) sono state presentate ben 709 osservazioni. A firmarle, però, sono stati solo un’ottantina di cittadini. Molte, quindi, le osservazioni «plurime»: il leader del Comitato Arsenale, Italo Monaco, ad esempio, ne ha firmate da solo molte decine, ed altrettanto ha fatto il segretario provinciale di Rifondazione comunista, Fiorenzo Fasoli. Di qui la contromossa della giunta. Sulla base di un parere legale del professor Giovanni Sala, infatti, si è scoperto che, in base alla giurisprudenza, «le osservazioni costituiscono apporti collaborativi alle decisioni del consiglio». Nel caso in cui una stessa persona presentasse molte osservazioni, hanno spiegato il sindaco Flavio Tosi e l’assessore Gian Arnaldo Caleffi in consiglio comunale è possibile «accorpare tutte le osservazioni presentate dallo stesso soggetto rispondendo in una volta sola a tutte le deduzioni di ciascun presentatore».
Questo modo di procedere cambierebbe di molto le cose. Se le osservazioni da discutere rimanessero 709, infatti, si dovrebbe dibattere in aula per giorni e giorni. Rispondendo d’un colpo alle decine di osservazioni di Monaco, di Fasoli e di altri, basterebbe invece qualche ora, probabilmente due o tre sedute, ma non di più.
Lo stesso sindaco Tosi ha peraltro aggiunto che «bisogna comunque vedere quanti saranno gli emendamenti delle minoranze, che non potranno cambiare le osservazioni dei cittadini ma potranno intervenire su ciascuna di esse, spiegando che secondo loro la giunta ha sbagliato a non accoglierle». E Caleffi ha spiegato che «sul totale delle osservazioni presentate il 10 per cento circa è comunque accoglibile dall’Amministrazione comunale in quanto costruttivo e migliorativo alla variante». In aula sarà comunque battaglia durissima. La stessa amministrazione sa che l’esito non è prevedibile con certezza, e ha già preparato due ipotesi. Se la Variante sarà approvata in tempi accettabili (la settimana prossima si andrà in Commissione, la settimana successiva in consiglio) subito dopo si aprirà l’ultima fase della gara, di cui ieri sera la giunta ha stabilito i criteri: il progetto di Italiana Costruzioni dovrà confrontarsi con eventuali proposte alternative di altre imprese e chi vincerà si vedrà aggiudicare il restauro in maniera definitiva.
Se invece le opposizioni riusciranno a bloccare ogni decisione, la gara si svolgerà egualmente, ma il vincitore dovrà accollarsi il rischio che il prossimo sindaco, quello che uscirà vincitore dalle elezioni di giugno, revochi l’incarico.
Ricordiamo che in prima lettura, la discussione era stata chiusa solo grazie alla cosiddetta «tagliola», ma la decisione era stato possibile solo legando la Variante stessa al Bilancio. Operazione che non si potrà ripetere. Proprio ieri, intanto, davanti al Tar è stato discusso il ricorso presentato da Daniele Polato (capogruppo di Forza Italia e tra i leader di Battiti) contro la prima approvazione della Variante, quella del 30 novembre: i giudici si sono presi qualche altro giorno per entrare nel merito (Polato aveva chiesto anche di sospendere subito la procedura) e la sentenza dovrebbe arrivare a giorni.
Caleffi Circa il 10 per cento delle osservazioni è costruttivo e accoglibile