Si ferma il Pazzo, l’Hellas ora punta su Cappelluzzo
Allarme all’Hellas: Giampaolo Pazzini si è fermato e la sua presenza in campo lunedì al Bentegodi, nel posticipo con l’Ascoli, è incerta. Un improvviso dolore al collo ha costretto il centravanti a saltare le prime due sedute di allenamento settimanali a Peschiera del Garda. Una cervicalgia che gli provoca mal di testa e difficoltà di movimento e che mette a rischio il suo recupero, da valutare ora per ora, prima di sciogliere le riserve: questa la natura del problema. Buon per il Verona che la gara non sia in programma sabato, altrimenti le possibilità di contare sul Pazzo sarebbero state ridotte. Avendo a disposizione più tempo, il rientro dell’attaccante diventa meno improbabile, ma non per questo sicuro. Un guaio da scongiurare per l’Hellas, che senza il proprio capitano ha vinto una sola partita – all’andata, in casa con l’Avellino –, pareggiando a Salerno e perdendo a Benevento, Vicenza e, ultima in ordine di calendario, al Partenio con l’Avellino.
Fabio Pecchia incrocia le dita e attende notizie favorevoli dallo staff sanitario. L’assenza di Pazzini non si pesa solamente con i gol segnati (19), ma anche per la carica carismatica che il numero 11 gialloblù è capace di trasmettere al resto della squadra. Si vedrà, dunque. Intanto, però, il tecnico dell’Hellas valuta le alternative. E, stavolta, in cima alla lista degli ipotetici sostituti di Pazzini c’è il nome nuovo di Pierluigi Cappelluzzo, divenuto un emblema dell’azzeramento delle gerarchie messo in atto da Pecchia da alcune settimane in qua. Era in fondo all’elenco dei rincalzi, fino a dicembre, Cappelluzzo, che aveva raccolto 32’ in campo nell’intero girone d’andata. Davanti a lui, dopo l’inarrivabile Pazzo, c’erano Simoneandrea Giampaolo Pazzini è fermo: una cervicalgia gli impedisce di muovere il collo Ganz e Juanito Gomez, soluzioni di rincalzo quanto ovvie, all’occorrenza. Con il via al ritorno la situazione si è ribaltata: schierato per 4’ per tentare il (vano) forcing finale a Latina, in panchina nel 2-0 con la Salernitana, da sei turni consecutivi Cappelluzzo viene utilizzato da Pecchia. Titolare a Frosinone in coppia con Pazzini, nelle altre occasioni è sempre stato inserito a gara in corso: 116’ complessivi per lui, salito nella considerazione dell’allenatore, al punto da essere, ormai, un cambio fisso, sia che ci sia da cercare di vincere – come con la Spal, quando un suo tiro è stato respinto con un miracolo da portiere della squadra ferrarese, Alex Meret – che da conservare il risultato (come domenica a Brescia). Ganz e Gomez hanno scontato, dal canto loro, delle noie fisiche, l’uno frenato da una caviglia in sofferenza, l’altro da un persistente affaticamento muscolare. Tuttavia, il sorpasso di Cappelluzzo, allo stato delle cose, è chiaro. Il Verona stringe i tempi per riavere Pazzini con l’Ascoli, ma se dovessero esserci delle complicazioni e il suo forfait fosse inevitabile, proprio Cappelluzzo sarebbe il primo candidato a guidare l’attacco dell’Hellas all’assalto della terza vittoria consecutiva.