Allegrini prima italiana sulla copertina di Wine Spectator
Fino ad oggi l’onore di comparire sulla copertina di Wine Spectator - la rivista più importante dell’enologia mondiale - era toccata solo a quattro produttori italiani: Angelo Gaja, Piero Antinori (due volte), Lodovico Antinori, Oscar Farinetti. Mai era toccato a una donna del vino. Marilisa Allegrini, dell’omonima cantina vinicola della Valpolicella, rompe questo tabù. È lei infatti la «cover story», la storia di copertina, del numero di Wine Spectator di aprile in uscita oggi negli Stati Uniti e in tutto il mondo, con il titolo «Italy’s Allegrini –
A family saga leads to great wines».
Marilisa Allegrini ripercorre la storia della sua famiglia, che l’ha portata alla guida, con il fratello Walter e la nipote Silvia, di una delle aziende vitivinicole più rinomate d’ Italia. Dalla Valpolicella, dove Allegrini affonda le proprie radici, fino alla Toscana, con le tenute di Poggio al Tesoro (Bolgheri) e San Polo (Montalcino). «Oggi il nome di Allegrini – si legge nell’articolo - è sinonimo di vino italiano di qualità, ma nel 1983, i tre giovani fratelli che ereditarono i vigneti di famiglia in Veneto erano inesperti e intimoriti. Avrebbero potuto rinunciare, ma invece Marilisa, Franco e Walter Allegrini hanno formato una squadra che ha messo assieme i punti di forza individuali e ha portato alla crescita dell’azienda, divenuta uno dei brand leader in Italia».«Eravamo disperati, perché eravamo giovani e non avevamo il business sotto controllo. Ricordo che mio fratello Walter diceva: “Dobbiamo combattere come leoni perché l’azienda sopravviva”», ricorda la Allegrini. Oltre che produttrice vinicola, Allegrini è impegnata in politica: sostenitrice di Matteo Renzi, ha fatto attivamente campagna per il «sì» al referendum costituzionale del 4 dicembre scorso.