Corriere di Verona

Il professor Pintér: «L’autista? Si sta riprendend­o lentamente»

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(e.p.) La premessa è d’obbligo: «Il lavoro dei colleghi dell’ospedale di Borgo Trento è stato davvero eccezional­e». E non sono parole di circostanz­a perché il professor Lajos Pintér, oltre ad essere console generale onorario d’Ungheria, è stato per oltre vent’anni il primario del pronto soccorso di Borgo Roma. «Di tragedie nel corso della mia carriera, purtroppo ne ho viste tante – racconta -. E quando vidi quell’uomo per la prima volta, confesso che non avrei scommesso un euro sulle sue chance di sopravvive­nza». L’uomo di cui parla è Janos Varga, l’autista del pullman schiantato­si contro un pilone dell’autostrada nella notte dello scorso 20 gennaio. Quella della tragedia degli studenti ungheresi. Varga è al momento l’unico indagato per l’incidente costato la vita a 16 persone. E anche lui continua a combattere la sua battaglia contro la morte in un letto dell’ospedale militare di Budapest. È lì che è stato trasferito da poche settimane. Ed è lì che sono ricoverati gli altri tre feriti: In A4 L’omaggio alle vittime

l’accompagna­tore di 40 anni rimasto a lungo ricoverato nel Centro Ustioni di Borgo Trento e i coniugi Vigh, Erika e il marito Gyorgy (il professore «eroe») che hanno perso entrambi i figli Laura e Balazs nello schianto. Il professor Pintér li ha incontrati la scorsa settimana nell’ospedale della capitale ungherese. «Varga si sta lentamente riprendend­o, ma è pur sempre un uomo uscito dal coma dopo due mesi. A Budapest sta proseguend­o la terapia impostata a Verona dall’equipe del dottor Paolo Zanatta. Fatica ad articolare la parola, non ha idea di dove si trovi e non ha ancora piena coscienza di quel che è successo».

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