Corriere di Verona

«Io non mettevo tasse ma non farò più politica Me ne andrei a pescare in Florida tra i caimani»

- Alberto Zorzi

Eccoci qui presidente. «Non parlo, ci sono i miei avvocati», taglia corto lui, che arriva alla Cittadella della giustizia di Venezia con i suoi avvocati Antonio Franchini e Niccolò Ghedini. Ma le domande dei giornalist­i arrivano a raffica e Giancarlo Galan, è evidente, si morde la lingua.

Che cosa dice della condanna della Corte dei Conti? «Niente»

Non sembra dimagrito. (Galan squadra il cronista che gli ha fatto l’osservazio­ne) «Tu menti e sai di mentire» Dicono che lascerà l’Italia...

«Dicono tante cose»

(La scena si sposta all’interno dell’aula di udienza) «Ancora? Non parlo»

Ma lei ha sempre detto che voleva parlare, spiegare.

«Quando sarà possibile parlerò, dicono che la giustizia trionfa sempre»

Ora non è il momento? «Meglio che non lo faccia» (Lo sguardo va verso la giornalist­a Rai, che lo incalza)

«Neanche se stai lì con quel microfono per 14 giorni»

(Un fotografo gli fa notare che alle sue spalle c’è la scritta “uscita testimoni”)

«Quindi devo uscire?»

(La giornalist­a Rai incalza)

«Sei di coccio, io continuo a non rispondere»

Cambiamo discorso, parliamo della Pedemontan­a. «Che cos’è?».

(Sguardo sornione)

Ma lei l’avrebbe messa la tassa per completarl­a?

(Gli occhi brillano, l’orgoglio sale. Il tono si fa solenne)

«Io non ho mai messo una tassa nella mia vita e l’unica che ho messo poi l’ho tolta. Era quella per ripianare i debiti sulla sanità, l’ho tolta dopo un anno e mezzo».

Ha rimpianti per le cose fatte da presidente?

«Tantissimi. Ma soprattutt­o per le cose non fatte».

Per esempio?

«Adesso basta»

Ma stiamo parlando di politica, non di processi.

«Adesso basta, io di politica non me ne occupo più».

(Suona la campanella, escono i giudici. Galan sale sullo scranno, parte la discussion­e sulla sua posizione giuridica e i giudici si ritirano. I cronisti lo riavvicina­no) L’hanno indagata di nuovo. «Io non ne so niente». Torniamo alla politica. «Non me ne occupo più. Non la farò più. Mi occupo di cose più frivole, per esempio dell’educazione di mia figlia».

Gli amici

In tanti hanno perso il mio indirizzo ma devo dire comunque che mi sono state vicine più persone del previsto Le ricorderò

Non dica così... «Ieri ho fatto le divisione a due cifre. Si ricorda le regole?»

Così su due piedi non tanto. Ma la Pedemontan­a...

«Che cos’è?»

Chi le è stato vicino in questo periodo?

«Mah, hanno perso quasi tutti il mio indirizzo, ma almeno distingui i veri uomini. Comunque mi sono state vicine più persone del previsto» Con Chisso vi siete visti?

«Chisso chi?»

Beh, al funerale di Floriano Pra vi siete salutati... «Sì certo» Berlusconi l’ha chiamata? «Berlusconi chi?»

(Nel frattempo si rivolge a un cronista alla sua sinistra: «Parla più forte perché ci sento dall’orecchio destro, ma non da quello sinistro») Chi vorrebbe ringraziar­e?

«Quelli che mi sono stati tanto vicini lo sanno e non me li dimentiche­rò mai». Ma lei è giovane per stare a casa in pantofole.

«Mia moglie è giovane, io no. Una volta alla mia età davano la carta argento. E comunque non è mica brutto stare a casa in pantofole» Ma va a vivere a Rovigno? «Lì arriva solo il Piccolo. Forse andrei negli Stati Uniti».

Magari non a San Diego, dove c’è Mazzacurat­i.

«No, sull’altra costa».

New York?

«No, andrei a pescare in un posto sperduto in Florida, di quelli con i caimani. Del resto ci sono abituato». (Ride)

Lei vive a Rovolon. Che cosa ne pensa del prete coinvolto nello scandalo a luci rosse?

«Don Roberto Cavazzana ha tutta la mia stima per il lavoro che ha fatto. E’ stato vicino anche a me, come deve essere un uomo di fede».

Perché non parla? Da due mesi è un uomo libero.

«Non è così, lo farò quando sarà il momento. Comunque ribadisco quanto ho detto il 6 gennaio scorso: non ho mai fatto una delibera, un atto o una dichiarazi­one dettata da una forma di vantaggio o interesse personale»

E Baita e Minutillo? (Guarda verso l’alto)

Però c’è tanta gente che dice di averla pagata.

(Lo sguardo diventa livido) «A questa domanda non rispondo. Non parlo più».

E se ne va.

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