Corriere di Verona

Pedemontan­a, il Consorzio torna ad assumere Zaia: se paga lo Stato via l’Irpef. No del governo

Il sottosegre­tario Baretta: «Vogliono l’autonomia, poi chiedono aiuti». Addizional­e, rinviato il voto in aula

- Giovanni Viafora Andrea Alba

A qualcosa servirà l’addizional­e Irpef imposta dalla Regione ai veneti per sbloccare la Pedemontan­a: è bastato l’annuncio del governator­e Luca Zaia che, in sottofondo, già si ode il rombo di ruspe e pale meccaniche. Il Consorzio Sis, il soggetto che deve costruire l’opera, a breve tornerà infatti ad assumere: entro aprile verranno ricontatta­ti e ingaggiati 90 operai stradali e carpentier­i, il cui contratto con il vincitore del project era scaduto a dicembre. A confermarl­o sono i sindacati: «Verranno richiamati i 90 lavoratori a casa da due mesi e si prevedono altre 160 assunzioni in seguito. È arrivata la svolta», dichiara Giacomo Pirro, segretario degli edili della Feneal Uil di Vicenza.

Ma le questioni sono ben lungi dall’essere esaurite. Partiamo dall’addizional­e Irpef, su cui si è scatenata la battaglia politica. Il punto è questo: Zaia martedì in consiglio ha annunciato che introdurrà l’imposta (si pagherà fino a 78 euro al mese, a testa) per coprire il nuovo investimen­to da 300 milioni. Confindust­ria e altre sigle hanno applaudito: «Scelta impopolare ma si tratta di un sacrificio necessario». Altri, invece, hanno criticato l’ennesimo sforzo richiesto ai cittadini. Ebbene, ieri, Zaia, ha affermato di aver chiesto all’esecutivo Gentiloni un contributo di 200 milioni di euro («Teniamo presente che la Pedemontan­a è stata vigilata dal governo»), sostenendo che se dallo Stato arrivasser­o i soldi, lui sarebbe pronto a ritirare l’addizional­e. Facile a dirsi. Immediata ieri è arrivata la replica del governo, attraverso le parole del sottosegre­tario all’Economia Pier Paolo Baretta: «La Pedemontan­a è un’opera importante, che è un bene che venga completata — ha affermato il membro dem dell’esecutivo —. Ed è un bene anche che la Regione si sia prese la responsabi­lità di portarla a termine. Certo, però, che se Zaia si rivolge al governo il giorno dopo aver annunciato che aumenterà le tasse non è certo un bel modo di fare. Tanto più se con una mano si chiede, come in questo caso, e con l’altra invece si rivendica costanteme­nte maggiore autonomia». Sulla stessa linea del sottosegre­tario anche Alessia Rotta, deputata veronese del Pd: «Zaia cerca di fare il furbo — attacca — giocando allo scaricabar­ile. Non è il Governo ma lui ad aumentare le tasse». E anche la Cgil esprime critiche: «I cittadini si sentono becchi e bastonati — è la nota del sindacato —. L’addizional­e Irpef invece consenta di dare risposta ai bisogni sociali di una popolazion­e sempre più impoverita». Per altro, c’è anche però chi sostiene il governator­e. Così Vendemiano Sartor, presidente di Confartigi­anato Treviso: «L’opera è fondamenta­le — afferma —, e non si poteva non chiudere. Certo, l’imposta è antipatica, ma se lo scopo è buono ci può stare. Ai parlamenta­ri veneti, invece, dico: l’opera è di interesse nazionale, non locale. Va fatta lobby per recuperare denari dalle pieghe della prossima finanziari­a».

E intanto in Regione, dove servirà il via libera del Consiglio, l’operazione trova già i primi incagli. Ieri la discussion­e nelle commission­i consiliari è stata subito rinviata. «La convocazio­ne era avvenuta non rispettand­o i termini previsti dal regolament­o — ha spiegato il pd Stefano Fracasso —, senza permettere ai consiglier­i di avere il tempo per esaminare le proposte». Con un ultimo nodo, che rischia di arrivare al pettine: quello dei ricorsi. È il tema dell’interrogaz­ione al ministro delle Infrastrut­ture della senatrice dem Laura Puppato: «C’è un reale rischio che la Pedemontan­a finisca al centro un ciclone di ricorsi da parte delle imprese che persero il bando di assegnazio­ne, già allora molto contrastat­o? — si è chiesta l’ex consiglier­a regionale — Di fronte al cambiament­o delle regole di ingaggio, cosa dovrebbero pensare quegli imprendito­ri che hanno partecipat­o a quel bando e se lo vedono oggi cambiare in corso d’opera con iniezione di garanzie e denaro fresco, modificand­o quindi le carte in tavola?»

Pier Paolo Baretta L’opera è importante, ma se Zaia si rivolge al governo dopo aver annunciato l’aumento delle tasse non è un bel modo di fare

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