Il fondo Solidarietà Veneto fa proseliti nel Veronese «Vogliamo investire qui»
Lo scorso dicembre, a Berlino, è stato giudicato come «Best Pension Fund in Italy». Oggi Solidarietà Veneto, il fondo pensione contrattuale territoriale che vede tra i propri fondatori le associazioni datoriali assieme a Cisl e Uil, rilancia il proprio impegno per i lavoratori veronesi. «Il nostro strumento di previdenza complementare è molto apprezzato – ha sottolineato Andrea Tomat, presidente di Solidarietà Veneto – e abbiamo intenzione di investire molto in questo territorio e di crescere». Nel 2016, il fondo riservato a chi lavora in Veneto, ha superato i 51 mila iscritti, con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente, per una quota di risparmio gestito che ha superato il miliardo di euro e un incremento pari a 105 milioni. Nella nostra provincia, il numero di lavoratori iscritti, a fine 2016, era di 2300, una cifra inferiore rispetto a quella delle altre province, pari al 5% del totale veneto. «In realtà – ha analizzato il direttore del fondo Paolo Stefan – questo dato è determinato dal fatto che Verona è l’ultima provincia in cui siamo partiti. Nei primi due mesi di quest’anno, invece, la provincia scaligera si dimostra come quella che ha realizzato il miglior incremento di iscritti dopo Vicenza». A Verona, il 54% degli iscritti è rappresentato da lavoratori del settore metalmeccanico, seguito dall’alimentare che rappresenta Presidente Andrea Tomat guida il fondo di previdenza complementare Solidarietà Veneto l’11% degli iscritti veronesi totali. Ma è il settore moda ad aver messo a segno, nell’ultimo anno, il maggior incremento di iscritti, con un balzo del 25%. «Grazie a questo fondo complementare – ha ribadito Filippo Girardi, vicepresidente di Confindustria Verona – possono contare su un alto livello di sicurezza per il proprio futuro». E a spingere per utilizzare la previdenza complementare sono anche i segretari sindacali. «È uno strumento assolutamente importante – ha ribadito Lucia Perina, segretario generale Uil Verona – se si tiene conto che andremo incontro ad un futuro con anziani dalla sempre minore capacità di spesa». Con il segretario generale di Cisl Verona Massimo Castellani che rilancia: «La previdenza complementare non dovrebbe essere più solo facoltativa».