Corriere di Verona

Un dialogo alle radici della nostra storia

Gli studiosi ripercorro­no il cammino tra i simboli dell’identità

- di Chiara Visentin*

Cultura, bellezza, integrazio­ne, valorizzaz­ione del patrimonio, sono alcuni dei molti temi esposti nel Simposio internazio­nale promosso dall’ISSR Monte Berico insieme alla Pontificia Facoltà Teologica Marianum nelle belle città di Verona e Vicenza. È un eterogeneo e globale mondo di cultura che si riunisce nella convinzion­e che «il pianeta Terra è un dono e un compito per tutti noi». Queste le parole con cui monsignor Francesco Follo è intervenut­o nel 2015 alla Conferenza generale dell’Onu nel 70esimo della fondazione. Follo, osservator­e permanente della Santa Sede presso l’Unesco a Parigi, lo conferma al Convegno veneto ribadendo l’importanza dell’assimilazi­one tra culture, facendo suoi gli stimoli di Papa Francesco quando parlava dalle favelas brasiliane: «È solamente quando siamo capaci di condivider­e che ci arricchiam­o veramente».

Incontri tra culture, sostenuti da una dignità collettiva che valorizzi le radici della nostra storia. Su questo si concentra monsignor Pasquale Iacobone, responsabi­le del Dipartimen­to Arte e Fede al Pontificio Consiglio della Cultura, esaminando gli interventi degli ultimi due Pontefici «per delineare la proposta della via pulchritud­inis da loro promossa e incoraggia­ta come itinerario connatural­e a quello della fede cristiana. In tale orizzonte si colloca il progetto ecclesiale “Educarsi alla bellezza” che disegna la mappa di quanto si fa riguardo alla formazione estetica e storico-artistica di laici e religiosi, in vista di un coordiname­nto formativo più efficace, adeguato alle esigenze attuali».

Nella multidisci­plinarità delle tre giornate del Convegno le voci si intercetta­no e si completano. L’architetto Paolo Portoghesi nel suo lavoro teorico ci ricorda che l’uomo non è solo, coglie l’alto valore, anche religioso, della condivisio­ne di una comunità tutta che partecipa alla costruzion­e e valorizzaz­ione del luogo in cui vive e al rispetto per la natura, «il compito che spetta a chi vuole prepararsi al cambiament­o reso necessario dalle minacce di autodistru­zione sembra essere quello di ricondurre l’architettu­ra alla carica simbolica dei suoi archetipi. Per riconquist­are respiro collettivo l’architettu­ra ha bisogno di ritrovare in forma nuova i valori religiosi nel senso più universale che questa parola può avere, valori che esprimano uno spirito di coesione e di reciproca comprensio­ne».

Un dialogo che si comprende percorrend­o le vie che hanno costruito il nostro cammino nel tempo, simboli della nostra identità: è lo storico Franco Cardini a introdurci nel coinvolgen­te scenario del grande tema del pellegrina­ggio a Gerusalemm­e, su quali forme vi assuma, quali memorie vi lasci. Una comunità di consapevol­i cittadini che si muove, ricorda Giovanni Maria Flick, Presidente Emerito Corte Costituzio­nale, «grazie alla cultura e alla ricerca, attraverso la conservazi­one delle tracce del passato e la tutela dell’ambiente, di fronte ai guasti sempre più irreparabi­li che essi subiscono a livello globale e locale».

*Comitato organizzat­ivo del Convegno Conoscere, conservare, valorizzar­e. Il Patrimonio Religioso Culturale

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Il Vescovado di Verona Gli interventi degli studiosi metteranno a fuoco il valore dei simboli dell’identità cristiana
Valori Il Vescovado di Verona Gli interventi degli studiosi metteranno a fuoco il valore dei simboli dell’identità cristiana

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