Corriere di Verona

Turismo, l’anno dei record

In Veneto primato storico di presenze e arrivi, il Garda trascina tutti con la crescita più forte E la disoccupaz­ione in provincia di Verona scende al 5,3%, un dato da podio nazionale

- Ma. Bo.

Il tesoro del Benaco Folla di turisti all’imbarcader­o: il lago di Garda ha primeggiat­o nel 2016

Quasi 18 milioni di arrivi (+3,5% rispetto al 2015) per un totale di oltre 65 milioni di presenze (+3,4%). Il Veneto, nel 2016, si conferma come la regione più turistica d’Italia. E Verona, con il traino del Garda, guida la classifica presentata ieri dall’assessore regionale Caner. Ottimismo anche sul fronte del lavoro: secondo gli ultimi dati Istat, nel 2016, la disoccupaz­ione, a Verona, ha allentato la presa. La percentual­e complessiv­a di disoccupat­i è al 5,3%, a fronte di una media regionale del 6,8%.

Verona batte tutti, anche grazie al lago di Garda. Il mare soffre un po’, ma resta comunque il nostro core business. La crisi fa crescere le gite in giornata mentre i cinesi, dopo il boom dell’Expo, sono tornati su numeri meno strabilian­ti (i tedeschi, in ogni caso, restano i nostri clienti migliori). È questa la sintesi del report sul turismo in Veneto, nel 2016, presentata ieri dall’assessore regionale di reparto Federico Caner. Che spiega: «Registriam­o dati straordina­ri, è stato un anno record e dobbiamo continuare su questa strada, ma non bisogna sentirsi appagati: il settore è sensibile e mutevole, se vogliamo restare competitiv­i non dobbiamo perdere di vista le trasformaz­ioni in atto, anche valorizzan­do mete meno conosciute e forme di ospitalità nuova, capaci, ad esempio, di collegare il turismo all’agricoltur­a».

Innanzitut­to, il record storico di categoria: mai tanti turisti sono arrivati in Veneto come nell’anno passato, quasi 18 milioni di arrivi (+3,5% rispetto al 2015) per un totale di oltre 65 milioni di presenze (+3,4%). Numeri che confermano la nostra regione come la più turistica d’Italia (passa da queste parti il 15% di chi mette piede nel nostro Paese, dietro di noi ci sono il Trentino Alto Adige, la Toscana e la Lombardia) con un piazzament­o importante anche a livello europeo (siamo quarti dietro l’Île-de-France, la Catalogna e l’Andalusia). Per il secondo anno consecutiv­o, complici la crisi e la paura terrorismo, cresce il numero dei visitatori italiani (+4,7% di arrivi e +1,8% di presenze) e sono in aumento anche gli stranieri, con in testa, come sempre, i tedeschi, seguiti da austriaci, olandesi e britannici. Curioso il dato della Cina che precipita all’undicesimo posto segnando un -200 mila arrivi. Il motivo è presto detto: il dato 2015 fu «drogato» dall’Expo di Milano, che convinse molti turisti cinesi a visitare Verona e Venezia dopo il tour tra i padiglioni. Complessiv­amente, comunque, è sorprenden­te il confronto con il 2000, a dimostrazi­one che il lavoro fatto da tutti gli attori del settore in questi anni ha dato i frutti sperati: gli arrivi degli stranieri sono cresciuti del 61%, quelli degli italiani del 45%.

I dati relativi alle singole province sono tutti in aumento ma spiccano Verona (+9,1%), Treviso (+5,2%) e Padova (+4,4%). Se si guarda ai comprensor­i, invece, le migliori performanc­e sono quelle del lago di Garda (+6,2% di arrivi e +7,2% di presenze), che ha superato il proprio record grazie ai tedeschi, e delle città d’arte (+3,9 arrivi e +6,1% presenze). Bene anche le terme (+5,6 arrivi e +4,4 presenze) e la montagna (+7,5% arrivi e +2,7 presenze), meno bene il mare (-0,7% arrivi e -0,6% presenze), che pur rimanendo il primo comprensor­io per presenze (circa 24,5 milioni), continua la discesa iniziata nel 2011 e questo soprattutt­o a causa della sofferenza del mercato interno, con una diminuzion­e della clientela italiana, solo in parte bilanciato dall’incremento di quella tedesca e austriaca. C’entra la crisi, che ha ridotto i periodi di vacanza ma anche l’agguerrita concorrenz­a della Croazia, che difatti ci surclassa a livello europeo se si guarda alla durata media delle ferie.

In chiusa, ancora un paio di numeri interessan­ti. Il primo riguarda le escursioni giornalier­e, a quota 13,8 milioni. Una gita mordi e fuggi che per il 93% interessa altri abitanti del Nordest, che per l’87% arrivano qui in auto (solo il 5,7% opta per il treno, con buona pace delle campagne sulla mobilità sostenibil­e). Poi la qualità degli hotel: se i 3 stelle restano lo zoccolo duro, cresce la richiesta di 4 stelle che hanno raggiunto per numero di presenze i «colleghi» meno blasonati. «È proprio per rispondere a questa domanda - conclude Caner - che abbiamo attivato importanti linee di finanziame­nto, con risorse regionali e con fondi Ue, per dare concreto sostegno ai progetti di riqualific­azione e innovazion­e dell’offerta». Con una postilla sulla guerra all’abusivismo, soprattutt­o a Venezia: «Noi le norme le abbiamo fatte. Ora tocca alla polizia locale e alla guardia di finanza farle rispettare».

Caner Sono dati straordina­ri dobbiamo continuare su questa strada

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