Corriere di Verona

Ponti stradali a rischio, Provincia in attesa «Lavori solo quando arrivano i soldi Atv»

Il vicepresid­ente Caldana fa il punto sugli interventi da sostenere dopo il crollo del cavalcavia sull’A14

- Di Enrico Presazzi

Dopo la tragedia di giovedì pomeriggio sull’autostrada A14, dove il cedimento improvviso di un cavalcavia ha provocato la morte di una coppia che viaggiava in auto, torna d’attualità il tema della sicurezza delle infrastrut­ture nel Veronese. La Provincia ha messo sotto osservazio­ne quattro ponti «ammalorati». «Ma i cantieri potranno partire solo quando arriverann­o i soldi della vendita delle quote di Atv» avverte il vicepresid­ente Caldana.

VERONA I 21 milioni ricavati dalla vendita delle azioni Atv? Per la sicurezza di automobili­sti e studenti. Lo aveva messo in chiaro il presidente della Provincia Antonio Pastorello nelle scorse settimane, spiegando che le casse dell’ente erano ormai vuote e che solo con la vendita del proprio patrimonio (quote di partecipaz­ione comprese) si sarebbero potuti finanziare gli interventi necessari.

Tema tornato d’estrema attualità dopo la tragedia di giovedì pomeriggio sull’autostrada A14, dove il cedimento improvviso di un cavalcavia ha provocato la morte di una coppia che viaggiava in auto. A metà febbraio, in prefettura, si era tenuto un vertice tra autostrade, Anas, Veneto Strade, Provincia e polizia stradale per fare il punto della situazione. Riunione programmat­a su disposizio­ne del Ministero delle Infrastrut­ture e dalla quale sembra non siano emerse situazioni di particolar­e criticità. Intanto, però, la Provincia ha deciso di mettere sotto osservazio­ne quattro ponti che avevano presentato «anomalie». Si tratta di quello di Torretta di Legnago sulla provincial­e 46, di quello di Santa Teresa in Valle a Cerea, di quello lungo la provincial­e 15 a Roverè e di quello di Stallavena lungo la provincial­e 6. «Sono stati riscontrat­i ammalorame­nti – spiega il vicepresid­ente dell’ente, Pino Caldana – e abbiamo deciso di intervenir­e in anticipo, senza aspettare che la situazione si aggravi». Il problema, però, rimane quello dei soldi: senza fondi, i cantieri non partono. Proprio per questo motivo, si è deciso di evitare di «sovraccari­care» le infrastrut­ture, intervenen­do con specifiche ordinanze che limitano il transito.

A Legnago sul ponte della Torretta, transito vietato ai mezzi sopra le 12 tonnellate e senso unico alternato; a Cerea senso unico alternato. In Lessinia, a Roverè, sul ponte che collega il paese a Cerro, transito vietato ai veicoli sopra le 12 tonnellate di peso e circolazio­ne a senso alternato. Niente limitazion­i, per il momento, sul ponte di Stallavena, come ricorda il consiglier­e provincial­e (e assessore comunale di Grezzana Zeno Falzi): «Lì sono state riscontrat­e crepe longitudin­ali che non rappresent­erebbero pericolo imminente – spiega -. A breve effettuere­mo un sopralluog­o con i tecnici per studiare l’intervento migliore».

Secondo le prime stime, si parla di un costo di circa 1,2 milioni. Stesso preventivo anche per l’intervento sul ponte di Roverè. «Con gli avanzi di bilancio abbiamo appena chiuso un bando da 7milioni per riasfaltar­e gran parte delle strade di nostra competenza - ricorda Caldana -. E grazie alle nuove entrate, contiamo di finanziarn­e un altro dello stesso importo a breve, oltre agli interventi sui ponti e nelle scuole». (e.p.)

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