Corriere di Verona

Tasse, meno liti Lo Stato ne vince una ogni tre

Calano le controvers­ie con lo Stato. Scarano: «Più efficienza e strumenti deflattivi». Ma riscossion­i difficili

- Martina Zambon

Crollano le controvers­ie contro lo Stato. È il dato che emerge dall’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o tributario del Veneto svoltasi ieri a Mestre. Non solo. Sui 1.848 ricorsi definiti con sentenza depositata nel 2016, 757 erano a favore del contribuen­te, 677 a favore dello Stato.

VENEZIA Tasse, diminuisce la litigiosit­à in Veneto. E i cittadini vincono più spesso della loro contropart­e: lo Stato. Si è inaugurato ieri a Mestre l’anno giudiziari­o tributario del Veneto e, numeri alla mano, pare proprio che il mito del Nordest dell’evasione diffusa stia tramontand­o. «Certo, non mancano i casi di grandi evasori – commenta Carmine Scarano, presidente facente funzioni della Commission­e Tributaria Regionale di Venezia – ma sono sporadici. La situazione ormai si è normalizza­ta». I numeri sono tutti in calo, anche solo nel raffronto con l’ultimo triennio. Le controvers­ie pendenti al 31 dicembre dello scorso anno erano 10.894, a inizio gennaio 2016 erano 12.313. Nell’arco di quei dodici mesi se ne sono decise 8.265 contro 6.846 nuove controvers­ie pervenute.

Insomma, l’arretrato diminuisce del 20% in un triennio e questo, registra la segreteria della Commission­e Tributaria Regionale, è un risultato «cospicuo, attribuibi­le a due elementi: una diminuita litigiosit­à (dovuta anche all’efficienza degli strumenti deflattivi quali la mediazione obbligator­ia per le liti fino al 20.000 euro) e all’accresciut­a produttivi­tà delle Commission­i venete». Insomma, le commission­i provincial­i, complice quello che viene definito un «drastico calo delle nuove controvers­ie» (per la prima volta nel 2016 si scende dalla quota stabile di 9.000 nuove liti l’anno a 6.800) hanno approfitta­to delle condizioni contingent­i per decurtare, con un colpo di reni, il pesante arretrato degli scorsi anni. In aumento, invece, le istanze di sospension­e dell’esecutivit­à delle sentenze motivate dalle difficoltà economiche delle imprese senza liquidità. Sui 1848 ricorsi definiti con sentenza depositata nel 2016, 757 erano a favore del contribuen­te, 677 a favore dello Stato (quindi uno su tre): 177 hanno ottenuto un «giudizio intermedio», 187 si sono risolti con la cessazione della materia del contendere, 9 per rinunce d’ufficio, 2 per la rinuncia del contribuen­te e 39 sono stati valutati inammissib­ili. Poche sentenze rispetto ai procedimen­ti ancora in corso? «Sono una percentual­e fisiologic­a», dice Scarano.

Una macchina complessa, articolata ma anche costosa. La «tassa» sui «contenzios­i delle tasse» è il Contributo unificato di iscrizione a ruolo nel processo tributario. Nel 2016 sono state emesse 258 notifiche ma a pagare sono stati solo 98. Risultato: si sono riscossi poco più di 100.000 euro a fronte del quasi mezzo milione dovuto, il 20%. Al di là delle sentenze, il vero «buco nero», per dirla con Scarano, resta la riscossion­e: «il 20% è un dato ottimo visto che a livello nazionale se va bene si arriva al 5. Del resto - spiega il presidente della Tributaria regionale – non abbiamo un sistema all’americana in cui per l’evasione si finisce in galera, qui a sentenza emessa c’è da scegliere se trovare il debitore fallito, incapiente o non rintraccia­bile». I principali motivi di contenzios­o sono le imposte dirette con 4543 procedure aperte. Quindi l’annosa questione dell’Irap, la contestata

757

Nel 2016, 757 sentenze a favore del contribuen­te, 677 dello Stao

20%

L’arretrato è diminuito del 20% in un triennio. Anche per l’efficienza

Il dossier veneto Inaugurato l’anno giudiziari­o tributario Un contenzios­o su tre a favore del riscossore

imposta regionale sulle attività produttive, con 1449 procedimen­ti. Al terzo posto l’Iva con 1122 pratiche. Ridotte al lumicino le liti in materia di tasse sui rifiuti che, negli anni passati, avevano tenuto banco. A voler fare una classifica delle province più litigiose, la palma andrebbe a Vicenza che, con 2.288 cause, stacca nettamente Padova (1652) e Venezia (1.389). Il capoluogo lagunare è un «sorvegliat­o speciale» vista la sospension­e disciplina­re dell’ultimo presidente di commission­e, Giuseppe Caracciolo. «Venezia segue alcuni dei procedimen­ti più importanti – spiega Scarano – e quindi l’arretrato che si sta accumuland­o arriva a 3270 ricorsi». Anche quest’anno non è mancato il cahier de doléances: carenza d’organico (con Verona, unica sezione staccata in Veneto che «crea una situazione ulteriorme­nte problemati­ca»), una retribuzio­ne più adeguata e strumenti più flessibili. Nota di speranza, l’avvio dei processi telematici che, anche secondo Massimo Scuffi, del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, «sono il futuro».

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Le controvers­ie pendenti al 31 dicembre dello scorso anno erano 10.894, a inizio gennaio 2016 erano 12.313, quasi duemila in più
Il calo Le controvers­ie pendenti al 31 dicembre dello scorso anno erano 10.894, a inizio gennaio 2016 erano 12.313, quasi duemila in più

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