Tasse, meno liti Lo Stato ne vince una ogni tre
Calano le controversie con lo Stato. Scarano: «Più efficienza e strumenti deflattivi». Ma riscossioni difficili
Crollano le controversie contro lo Stato. È il dato che emerge dall’inaugurazione dell’anno giudiziario tributario del Veneto svoltasi ieri a Mestre. Non solo. Sui 1.848 ricorsi definiti con sentenza depositata nel 2016, 757 erano a favore del contribuente, 677 a favore dello Stato.
VENEZIA Tasse, diminuisce la litigiosità in Veneto. E i cittadini vincono più spesso della loro controparte: lo Stato. Si è inaugurato ieri a Mestre l’anno giudiziario tributario del Veneto e, numeri alla mano, pare proprio che il mito del Nordest dell’evasione diffusa stia tramontando. «Certo, non mancano i casi di grandi evasori – commenta Carmine Scarano, presidente facente funzioni della Commissione Tributaria Regionale di Venezia – ma sono sporadici. La situazione ormai si è normalizzata». I numeri sono tutti in calo, anche solo nel raffronto con l’ultimo triennio. Le controversie pendenti al 31 dicembre dello scorso anno erano 10.894, a inizio gennaio 2016 erano 12.313. Nell’arco di quei dodici mesi se ne sono decise 8.265 contro 6.846 nuove controversie pervenute.
Insomma, l’arretrato diminuisce del 20% in un triennio e questo, registra la segreteria della Commissione Tributaria Regionale, è un risultato «cospicuo, attribuibile a due elementi: una diminuita litigiosità (dovuta anche all’efficienza degli strumenti deflattivi quali la mediazione obbligatoria per le liti fino al 20.000 euro) e all’accresciuta produttività delle Commissioni venete». Insomma, le commissioni provinciali, complice quello che viene definito un «drastico calo delle nuove controversie» (per la prima volta nel 2016 si scende dalla quota stabile di 9.000 nuove liti l’anno a 6.800) hanno approfittato delle condizioni contingenti per decurtare, con un colpo di reni, il pesante arretrato degli scorsi anni. In aumento, invece, le istanze di sospensione dell’esecutività delle sentenze motivate dalle difficoltà economiche delle imprese senza liquidità. Sui 1848 ricorsi definiti con sentenza depositata nel 2016, 757 erano a favore del contribuente, 677 a favore dello Stato (quindi uno su tre): 177 hanno ottenuto un «giudizio intermedio», 187 si sono risolti con la cessazione della materia del contendere, 9 per rinunce d’ufficio, 2 per la rinuncia del contribuente e 39 sono stati valutati inammissibili. Poche sentenze rispetto ai procedimenti ancora in corso? «Sono una percentuale fisiologica», dice Scarano.
Una macchina complessa, articolata ma anche costosa. La «tassa» sui «contenziosi delle tasse» è il Contributo unificato di iscrizione a ruolo nel processo tributario. Nel 2016 sono state emesse 258 notifiche ma a pagare sono stati solo 98. Risultato: si sono riscossi poco più di 100.000 euro a fronte del quasi mezzo milione dovuto, il 20%. Al di là delle sentenze, il vero «buco nero», per dirla con Scarano, resta la riscossione: «il 20% è un dato ottimo visto che a livello nazionale se va bene si arriva al 5. Del resto - spiega il presidente della Tributaria regionale – non abbiamo un sistema all’americana in cui per l’evasione si finisce in galera, qui a sentenza emessa c’è da scegliere se trovare il debitore fallito, incapiente o non rintracciabile». I principali motivi di contenzioso sono le imposte dirette con 4543 procedure aperte. Quindi l’annosa questione dell’Irap, la contestata
757
Nel 2016, 757 sentenze a favore del contribuente, 677 dello Stao
20%
L’arretrato è diminuito del 20% in un triennio. Anche per l’efficienza
Il dossier veneto Inaugurato l’anno giudiziario tributario Un contenzioso su tre a favore del riscossore
imposta regionale sulle attività produttive, con 1449 procedimenti. Al terzo posto l’Iva con 1122 pratiche. Ridotte al lumicino le liti in materia di tasse sui rifiuti che, negli anni passati, avevano tenuto banco. A voler fare una classifica delle province più litigiose, la palma andrebbe a Vicenza che, con 2.288 cause, stacca nettamente Padova (1652) e Venezia (1.389). Il capoluogo lagunare è un «sorvegliato speciale» vista la sospensione disciplinare dell’ultimo presidente di commissione, Giuseppe Caracciolo. «Venezia segue alcuni dei procedimenti più importanti – spiega Scarano – e quindi l’arretrato che si sta accumulando arriva a 3270 ricorsi». Anche quest’anno non è mancato il cahier de doléances: carenza d’organico (con Verona, unica sezione staccata in Veneto che «crea una situazione ulteriormente problematica»), una retribuzione più adeguata e strumenti più flessibili. Nota di speranza, l’avvio dei processi telematici che, anche secondo Massimo Scuffi, del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, «sono il futuro».