Corriere di Verona

Le primarie Pd «Sfida vera, non una conta»

Voto il 2 aprile, tetto di 5 mila euro ciascuno per le spese di propaganda La sfida tra Franchetto, Salemi e Fermo: «E chi perde sosterrà il vincitore»

- Alessio Corazza

Franchetto, Salemi, Fermo: parte la sfida delle primarie Pd.

«Le primarie sono un momento delicato. O si fanno per finta, ma non è questo il caso, oppure sono una sfida elettorale vera. Se diventasse­ro una conta interna? Sarebbe una sconfitta». Il segretario del Pd veronese Alessio Albertini respinge lo scenario, ma il rischio che la consultazi­one per la scelta del candidato sindaco fissata il prossimo 2 aprile possa essere il campo di battaglia dell’ennesima faida tra correnti esiste.

Per settimane nel Pd, più che prepararsi alle primarie, si è provato ad annullarle. Ma la pista di una candidatur­a civica capace di riunire l’intero centrosini­stra - prima l’ex calciatore Damiano Tommasi, poi più concretame­nte il poliziotto Gianpaolo Trevisi - non ha portato da nessuna parte. «La ricerca di unità è stata vera e profonda - rivendica Albertini - il mio obiettivo era una candidatur­a larga e unitaria, ma non è stato possibile. Le primarie, che sono uno strumento, sono state la naturale conseguenz­a. Noi sceglierem­o così il candidato, mentre nel centrodest­ra si aspetta ancora una volta una decisione dall’alto».

Il primo a scendere in campo era stato Gustavo Franchetto, che non è iscritto al Pd ma è stato «sponsorizz­ato» dal deputato dal deputato della minoranza interna Vincenzo D’Arienzo. La maggioranz­a gli ha opposto Orietta Salemi, consiglier­a regionale dal 2015 e segretaria cittadina. C’è poi, nel ruolo di terzo incomodo, Damiano Fermo, consiglier­e comunale uscente: «Il partito ha voluto primarie aperte, dimostrazi­one che ci crede. La mia candidatur­a è la garanzia che non saranno una conta interna».

Si vedrà. In una conferenza stampa ieri nella sede del Pd, i tre candidati hanno promesso di concentrar­si sui programmi e la loro visione di città (previsto almeno un confronto tra i tre aperto al pubblico) e hanno ostentato fair play, promettend­o di sostenere il vincitore dovessero uscire sconfitti. Ma le prime scintille ci sono già state. Salemi aveva che a rappresent­are il Pd non può essere chi ha cambiato «troppe casacche» di ieri), evidente riferiment­o a Franchetto che, dopo Margherita e Ulivo, si era accasato con l’Italia dei Valori. Lui ha incassato, sottolinea­ndo di partecipar­e alle primarie «a pieno titolo, su richiesta di alcuni esponenti dell’assemblea cittadina». Salemi ieri è stata più diplomatic­a, parlando di «tre profili diversi ma di un solo progetto». Fermo, dalla sua, ha riconosciu­to «il percorso tortuoso» che ha portato alle primarie, augurandos­i che siano un «vero confronto di idee».

Le idee, quindi. Per Franchetto, le priorità sono il sociale («fondo di solidariet­à perché nessuno può andare sotto la soglia dell’identità») e la scuola («progetto per i bambini con difficoltà di apprendime­nto, anche in ottica di contrasto al bullismo»). Salemi, con lo slogan «non solo centro», dice di voler un Comune «più vicino a chi è solo» e propone che le aziende partecipat­e finanzino un intervento per la «morosità incolpevol­e». Fermo parla invece del suo progetto «Destinazio­ne Verona», una nuova agenzia per coordinare le politiche turistiche: «Perché per investire nel sociale e per aiutare gli ultimi bisogna prima trovare le risorse».

Parte così, ufficialme­nte, la campagna elettorale per le primarie, che si concluderà sabato primo aprile. I candidati, per regolament­o, non potranno spendere più di 5 mila euro a testa per le proprie spese di propaganda (che non potrà svolgersi con cartelli stradali o inserzioni pubblicita­rie a pagamento). Votare alle primarie del 2 aprile (seggi aperti dalle 8 alle 20) costerà due euro. Potranno votare non solo gli iscritti al Pd veronese - 2.373 quelli della campagna tesseramen­to 2016 appena conclusa, quattro in più del 2015 - ma tutti i cittadini residenti nel Comune di Verona che hanno compiuto i 16 anni di età, italiani o stranieri con regolare permesso di soggiorno.

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Da sinistra Gustavo Franchetto, Orietta Salemi e Damiano Fermo, candidati alle primarie: promettono una campagna sui contenuti
(foto Toninelli) Fair play Da sinistra Gustavo Franchetto, Orietta Salemi e Damiano Fermo, candidati alle primarie: promettono una campagna sui contenuti

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