Chili di hashish in valigia: «Destinati ai bastioni»
L’allarme dei carabinieri: «Giovani a rischio». Nei guai anche un coltivatore di «erba»
VERONA Duro colpo allo spaccio in città. I carabinieri lunedì pomeriggio hanno arrestato un marocchino sorpreso con quasi 19 chili di hashish suddiviso in panetti, nascosti in una valigia. E ritengono di aver sgominato uno dei principali canali di approvvigionamento dei tanti piccoli pusher che da tempo vendono in città, specialmente ai giovanissimi.
È stato il tenente Martina Perazzolo, comandante del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Verona a spiegare che dall’inizio dell’anno i militari hanno arrestato complessivamente 17 persone (soprattutto stranieri e richiedenti asilo) sorprese a cedere droga nella zona dei bastioni e della stazione di Porta Nuova. E l’età media dei clienti, purtroppo, era sempre più bassa. Sette di questi, tra quelli segnalati in prefettura come assuntori, erano minorenni. «Ritengono che hashish e marijuana siano droghe leggere che non creano dipendenza – ha spiegato il comandante -. Purtroppo riscontriamo che la acquistano sempre più spesso per animare le loro feste e le loro serate, senza minimamente tenere conto delle conseguenze e degli effetti provocati dal consumo».
È stata proprio la costante attenzione al fenomeno dello spaccio sui bastioni a portare gli investigatori sulle tracce di Souadi Hassane, pregiudicato marocchino di 41 anni, fermato lunedì in un bar di via XX Settembre. «Stiamo cercando di capire se sia arrivato in treno o con mezzi propri – ha proseguito Perazzolo -. Aveva due trolley con sé: uno pieno di vestiti, l’altro di panetti di hashish ricoperti di aglio per sviare il fiuto di eventuali cani antidroga». Un corriere esperto che, con ogni probabilità, avrebbe incontrato di lì a poco gli acquirenti. Per lui, residente nel Milanese ma domiciliato di fatto in provincia di Lecco, si sono aperte le porte del carcere di Montorio dopo l’udienza di convalida davanti al gip.
È tornato invece ai domiciliari Massimiliano Di Mauro, il disoccupato veronese di 49 anni arrestato giovedì dai carabinieri della stazione di San Michele. Gli uomini del luogotenente Edoardo Fornas lo hanno sorpreso mentre fumava uno spinello in strada e, considerati anche i suoi precedenti, hanno deciso di controllare la sua abitazione dove vive anche l’anziana madre (risultata completamente estranea ai fatti). Nel giardino e in garage, hanno trovato due serre artigianali con tanto di impianti di aereazione temporizzata e 7 lampade alimentate da trasformatori. All’interno sono state scoperte e sequestrate 77 piantine di marijuana. «Dall’esterno era difficile capire a un primo sguardo che si potesse trattare proprio di serre per la coltivazione di marijuana» hanno spiegato i carabinieri. Ma a far finire nei guai il veronese, sono stati i barattoli disseminati in casa dove teneva le foglie già essiccate: oltre 1,5 chili di sostanza destinata con ogni probabilità allo spaccio. Nascosto sotto il lavandino della cucina, i militari hanno poi trovato un borsello con 3500 euro in contanti ritenuti il provento dell’attività illecita. Ieri la direttissima: domiciliari in attesa del processo.