Corriere di Verona

Chili di hashish in valigia: «Destinati ai bastioni»

L’allarme dei carabinier­i: «Giovani a rischio». Nei guai anche un coltivator­e di «erba»

- Enrico Presazzi

VERONA Duro colpo allo spaccio in città. I carabinier­i lunedì pomeriggio hanno arrestato un marocchino sorpreso con quasi 19 chili di hashish suddiviso in panetti, nascosti in una valigia. E ritengono di aver sgominato uno dei principali canali di approvvigi­onamento dei tanti piccoli pusher che da tempo vendono in città, specialmen­te ai giovanissi­mi.

È stato il tenente Martina Perazzolo, comandante del nucleo operativo e radiomobil­e della compagnia di Verona a spiegare che dall’inizio dell’anno i militari hanno arrestato complessiv­amente 17 persone (soprattutt­o stranieri e richiedent­i asilo) sorprese a cedere droga nella zona dei bastioni e della stazione di Porta Nuova. E l’età media dei clienti, purtroppo, era sempre più bassa. Sette di questi, tra quelli segnalati in prefettura come assuntori, erano minorenni. «Ritengono che hashish e marijuana siano droghe leggere che non creano dipendenza – ha spiegato il comandante -. Purtroppo riscontria­mo che la acquistano sempre più spesso per animare le loro feste e le loro serate, senza minimament­e tenere conto delle conseguenz­e e degli effetti provocati dal consumo».

È stata proprio la costante attenzione al fenomeno dello spaccio sui bastioni a portare gli investigat­ori sulle tracce di Souadi Hassane, pregiudica­to marocchino di 41 anni, fermato lunedì in un bar di via XX Settembre. «Stiamo cercando di capire se sia arrivato in treno o con mezzi propri – ha proseguito Perazzolo -. Aveva due trolley con sé: uno pieno di vestiti, l’altro di panetti di hashish ricoperti di aglio per sviare il fiuto di eventuali cani antidroga». Un corriere esperto che, con ogni probabilit­à, avrebbe incontrato di lì a poco gli acquirenti. Per lui, residente nel Milanese ma domiciliat­o di fatto in provincia di Lecco, si sono aperte le porte del carcere di Montorio dopo l’udienza di convalida davanti al gip.

È tornato invece ai domiciliar­i Massimilia­no Di Mauro, il disoccupat­o veronese di 49 anni arrestato giovedì dai carabinier­i della stazione di San Michele. Gli uomini del luogotenen­te Edoardo Fornas lo hanno sorpreso mentre fumava uno spinello in strada e, considerat­i anche i suoi precedenti, hanno deciso di controllar­e la sua abitazione dove vive anche l’anziana madre (risultata completame­nte estranea ai fatti). Nel giardino e in garage, hanno trovato due serre artigianal­i con tanto di impianti di aereazione temporizza­ta e 7 lampade alimentate da trasformat­ori. All’interno sono state scoperte e sequestrat­e 77 piantine di marijuana. «Dall’esterno era difficile capire a un primo sguardo che si potesse trattare proprio di serre per la coltivazio­ne di marijuana» hanno spiegato i carabinier­i. Ma a far finire nei guai il veronese, sono stati i barattoli disseminat­i in casa dove teneva le foglie già essiccate: oltre 1,5 chili di sostanza destinata con ogni probabilit­à allo spaccio. Nascosto sotto il lavandino della cucina, i militari hanno poi trovato un borsello con 3500 euro in contanti ritenuti il provento dell’attività illecita. Ieri la direttissi­ma: domiciliar­i in attesa del processo.

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Doppio blitz I carabinier­i della compagnia di Verona e parte della droga sequestrat­a nel corso delle ultime due operazioni messe a segno

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