Corriere di Verona

Pedemontan­a, Variati al governator­e: «La tassa? Poi la restituisc­a ai veneti»

Vicenza, il sindaco pd e consiglier­e della Cassa depositi e Prestiti: «Zaia si impegni a recuperare in futuro risorse dai tagli della spesa»

- di Marco Bonet

VENEZIA Zaia restituisc­a ai veneti domani, quel che oggi toglie loro per la Pedemontan­a. Pare un passo biblico e invece è l’idea di Achille Variati, sindaco ma anche presidente della Provincia di Vicenza, oltre che componente del consiglio di amministra­zione di Cassa Depositi e Prestiti.

«Certamente la Pedemontan­a deve essere terminata perché, se rimanesse ferma allo stato attuale, sarebbe un disastro sotto vari punti di vista spiega Variati -. Ma Zaia, per rimediare agli errori compiuti, ha trovato la soluzione più vecchia del mondo: alzare le tasse mettendo le mani nelle tasche dei cittadini. Mi sarei aspettato l’impegno a restituire in futuro, anche a rate, quanto verrà prelevato ora con l’aumento dell’Irpef, magari trovando risorse attraverso l’efficienta­mento dei servizi e il taglio della spesa». L’idea, al momento, è allo stadio di provocazio­ne o poco più, il sindaco non specifica in che modo potrebbe concretizz­arsi questo tipo di restituzio­ne una volta che saranno stati finanziati i cantieri della superstrad­a (per quanto alcuni modelli a cui ispirarsi ci siano, basti pensare agli sconti sugli abbonament­i dei pendolari o ai bonus per gli asili o ai contributi per le rette delle case di riposo). Un «risarcimen­to», beninteso, che avrebbe senso solo se l’addizional­e sparisse una volta saldato il mutuo da 300 milioni, il che invece non è affatto detto. Il primo incasso reale dell’addizional­e, infatti, avverrà nel 2019 sui redditi del 2018 (anno in cui entrerà in vigore l’imposta deliberata nel 2017) e l’intero introito, stimato in 220 milioni, dovrà andare a coprire il mutuo da 300 milioni acceso per finanziare Sis. Dall’anno successivo, il 2020, la Regione potrà decidere se eliminare la tassa («È temporanea» ha promesso non a caso Zaia) oppure mantenerla, per dirottarne il ricavato su voci del bilancio impoverite dai tagli, dal Sociale ai Trasporti, passando per le Infrastrut­ture. A quel punto, però, non la si potrebbe più definire una «tassa di scopo».

Ad ogni modo, Variati ricorda che «se è stato superato l’ostacolo finanziari­o, rimangono ancora da chiarire vari dubbi riguardant­i la viabilità complement­are e gli effetti sul bilancio della Regione», per concludere amaro: «Si tratta di una brutta pagina per la storia dell’amministra­zione regionale e sicurament­e non è un bel biglietto da visita con cui presentars­i a Roma per parlare di autonomia».

Proprio sui rapporti tra Venezia e la capitale battono i parlamenta­ri e i consiglier­i del Pd, che stigmatizz­ano le parole di Zaia, che nei giorni scorsi ha invitato il governo a contribuir­e al finanziame­nto milionario, così da non costringer­e Palazzo Balbi a varare l’addizional­e. «Se i lavori della Pedemontan­a sono arrivati al 30% è grazie ai soldi stanziati dai governi che si sono succeduti dagli anni duemila dice il deputato Roger De Menech -. Si tratta di oltre 600 milioni di fondi nazionali». D’accordo i consiglier­i Cristina Guarda (Amp), Andrea Zanoni, Graziano Azzalin e Francesca Zottis (Pd): «Dopo Mose, banche e Pfas, la teoria del “non ero a conoscenza” questa volta non funziona. Zaia sulla Pedemontan­a ha delle precise e pesanti responsabi­lità che ci riportano al 2013, quando ha riconferma­to il contratto con Sis con le stesse falle originarie che andiamo denunciand­o da anni. Ora non può presentars­i in aula e pretendere di approvare su due piedi la manovra, con un’arroganza inaccettab­ile».

De Menech: «Se l’opera è stata fatta per il 30% è grazie ai fondi del governo»

I consiglier­i dem: «Zaia ha delle precise e pesanti colpe»

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Il governator­e Luca Zaia ha annunciato un’addizional­e Irpef a carico dei veneti: «Servono 300 milioni per far ripartire i cantieri»
È scoppiata la bufera politica. L’opposizion­e: «Mette le mani nelle tasche dei veneti»
Il caso Il governator­e Luca Zaia ha annunciato un’addizional­e Irpef a carico dei veneti: «Servono 300 milioni per far ripartire i cantieri» È scoppiata la bufera politica. L’opposizion­e: «Mette le mani nelle tasche dei veneti»

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