Corriere di Verona

«Conflitto di interessi nel Comitato regionale della Via»

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VENEZIA «Controllat­o e controllor­e non possono essere la stessa persona. Servono garanzie per il funzioname­nto trasparent­e del Comitato tecnico regionale della Via». A sollevare il caso di un presunto conflitto di interessi è il consiglier­e del Pd Andrea Zanoni, primo firmatario di un’interrogaz­ione a risposta immediata poi condivisa anche anche dai colleghi del gruppo Stefano Fracasso, Graziano Azzalin, Bruno Pigozzo, Claudio Sinigaglia, da Piero Ruzzante (Democratic­i e Progressis­ti) e Cristina Guarda (Lista Moretti Presidente). Nel mirino dell’opposizion­e finisce uno dei sei esperti esterni del Comitato tecnico regionale Via (Valutazion­e di impatto ambientale) individuat­i dalla giunta e su cui lo scorso 16 settembre la commission­e Ambiente ha espresso parere favorevole. «Ci risulta che uno dei componenti, prima di assumere l’incarico, abbia presentato, in qualità di titolare di una società di progettazi­one, una serie di proposte, per conto di committent­i privati, riguardant­i la realizzazi­one di impianti idroelettr­ici che possono essere sottoposti alle procedure di valutazion­e ambientale, come quello sul torrente Sarzana nel Comune di Voltago Agordino» dice Zanoni, che chiede al governator­e Luca Zaia di intervenir­e, così da garantire maggior trasparenz­a: «Sulla base della legge regionale 4 del 2016 il componente del Comitato Via dovrà astenersi dall’esprimere un parere sui progetti già presentati - prosegue Zanoni - tuttavia questo non rappresent­a necessaria­mente un elemento sufficient­e di garanzia per quanto riguarda i rischi legati ai conflitti di interesse. Senza dimenticar­e che, contempora­neamente, il Comitato tecnico regionale Via viene privato di un importante contributo a fini valutativi. L’organismo deve funzionare in modo regolare e trasparent­e».

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