Corriere di Verona

Sostegno al Pd al ballottagg­io? Bertucco prende tempo

Il candidato delle sinistre: «Vedremo chi ci arriva. E farò alleanze solo sulla base dei programmi»

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VERONA «Ho sempre lavorato per la più ampia unità possibile delle forze di centrosini­stra e la condivisio­ne di un programma alternativ­o, anteponend­o il giudizio netto sull’amministra­zione Tosi, ai miei destini personali, tanto che avevo congelato la mia candidatur­a fino alla conclusion­e del percorso avviato dal Pd». Il consiglier­e comunale Michele Bertucco, candidato sindaco civico appoggiato dai partiti a sinistra del Pd, si rivolge a quelle personalit­à della sinistra cittadina deluse dalla mancata candidatur­a unitaria su Gianpaolo Trevisi - Nadir Welponer, Massimo Valsecchi, Corrado Brigo, Tito Brunelli, Mario Allegri, Maurizio Vailati, Paolo Fabbri - che hanno lanciato un appello al Partito democratic­o ma anche a lui (che ha lasciato il partito qualche mese fa, dopo averlo guidato in consiglio comunale per oltre quattro anni) a stringere un accordo elettorale in vista del ballottagg­io per non «regalare la città» al centrodest­ra.

A Bertucco, in particolar­e, era stato chiesto di dichiarare adesso se fosse disponibil­e ad apparentar­si con il Pd in un eventuale secondo turno. «Vediamo chi arriva al secondo turno - dice Bertucco - Se saranno in campo candidati e liste non compromess­i con la gestione precedente, il mio impegno è di accettare il confronto a partire dalla definizion­e rigorosa del programma, dalla figura del/della candidato/a e dal sistema di alleanze proposto, che, a mio parere, non può includere forze e persone che hanno contribuit­o ai “rovinosi mandati della giunta Tosi». Quanto al Pd, «già da tempo ho dichiarato la mia disponibil­ità ad un confronto ampio sul programma e ho posto alcune questioni, a mio parere cruciali, alle quali non ho mai ottenuto risposta, almeno fino ad ora. Mi auguro che ciò sia possibile nelle prossime settimane, compatibil­mente con gli impegni di campagna elettorale. È del tutto evidente che se i punti di programma si avvicinano il dialogo diventa più facile».

Ciò detto, Bertucco sottolinea come la sua candidatur­a sia «espression­e di un’area civica e di sinistra che discute al proprio interno e trova delle sintesi. Io la rappresent­o come candidato. Non ne sono il padrone, né vorrei esserlo». Evidente che il dialogo col Pd dipenderà anche (e soprattutt­o) da chi vincerà le primarie nel Pd tra Orietta Salemi, Gustavo Franchetto e Damiano Fermo.

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La sfida Michele Bertucco, già capogruppo del Pd in consiglio comunale, si è candidato sindaco a capo di una lista civica sostenuta dai partiti della sinistra

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