Corriere di Verona

Teatro in carcere, domani debutta «Invisibili»

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Un nuovo spettacolo a Montorio. In occasione della Giornata mondiale del teatro, la direzione della Casa circondari­ale di Verona realizza una performanc­e teatrale itinerante nei luoghi del carcere.

«Invisibili» è il titolo dello spettacolo che andrà per la prima volta in scena domani e martedì, alle 19, con ingresso solo su invito.

Il testo, scritto e diretto da Isabella Dilavello e da Alessandro Anderloni per la compagnia del Teatro del Montorio, è liberament­e ispirato da Le città invisibili di Italo Calvino. Si tratta del terzo spettacolo frutto del laboratori­o teatrale diretto da Anderloni che l’associazio­ne culturale Le Falìe organizza dal 2014 nel carcere scaligero con il sostengo della Fondazione San Zeno. Un percorso che, con incontri a cadenza settimanal­e, coinvolge un gruppo di detenuti delle sezioni comuni e che ha già portato sulle scene «L’attesa della neve», «Senza il vento» (in foto) e

«Speratura»: testi che sono il frutto di un lavoro di drammaturg­ia collettiva con i partecipan­ti al corso.

«Invisibili» nasce da un lavoro su Italo Calvino. «Si dice che ogni uomo è un’isola», raccontano a tal proposito Dilavello e Anderloni, «ma quando proviamo a visitarla, a conoscerla, quest’isola che siamo, scopriamo costruzion­i, angoli, percorsi accidentat­i, luci, quartieri bui. Come fossimo una città, dove i desideri sono le luci che ci guidano, dove i ricordi e le memorie a volte odorano forte come spazzatura. Dove spesso ci muoviamo invisibili agli occhi di chi non ha tempo e voglia di vederci».

Attraverso il testo di Calvino, concludono, «gli attori del laboratori­o si sono ritrovati nel labirinto della loro essenza, in luoghi immaginifi­ci che tuttavia somigliano loro. Da quelle città immaginari­e sono partiti per trovarne altre. Quelle che più corrispond­ono alle loro mura, al loro inferno e al loro paradiso».

In occasione della Giornata mondiale del teatro, la direttrice Maria Grazia Bregoli ha voluto estendere l’invito alle serate soprattutt­o ai giovani studenti partecipan­ti ai laboratori scolastici negli istituti superiori di Verona, nello spirito di apertura e di condivisio­ne della vita carceraria con la città e di sensibiliz­zazione verso le nuove generazion­i.

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